«La sicurezza non può essere affidata alla distanza tra ombrelloni». Il documento Inail-Iss sugli stabilimenti balneari, «non è un protocollo obbligatorio, ma sono indicazioni generali, sulla base delle quali è opportuno fare protocolli concreti anche valutando la fattibilità». Lo ha spiegato, durante la trasmissione Agorà sui Rai 3, Pierluigi Lopalco, responsabile del Coordinamento Regionale Emergenze Epidemiologiche Puglia.
La razio che sta dietro al documento «è che la distanza necessaria in spiaggia è maggiore rispetto a quella che c’è in metro, perché in spiaggia si sta senza mascherina». Ma bisogna «mettere su un sistema che arrivi a garantire un buon distanziamento, considerando che andare in spiaggia è un’attività all’aria aperta e c’è un sole forte che riduce l’attività del virus». In Puglia, ha concluso, «stiamo piuttosto prendendo in considerazione l’occupazione per metro quadro di ogni singolo bagnante, per capire quante persone possono stare contemporaneamente in spiaggia senza creare assembramenti».