Troppe incertezze in fase 2, in vista delle riaperture del 18 maggio, e ancora pochi aiuti statali. Così il direttivo del Movimento ha approvato lo stato di agitazione, nei prossimi giorni gli associati saranno invitati a esprimersi circa i modi e i tempi per una manifestazione di protesta in modalità “Catena umana”, a carattere regionale con varie adesioni anche nazionali, da svolgersi nel centro di Bari entro la fine del mese di maggio.
“Abbiamo fatto richiesta ufficiale alla questura per avere una iniziativa in totale sicurezza. Lo stato di divieto delle manifestazioni dovrebbe finire il 18 maggio, siamo in attesa di novità e in seguito daremo ulteriori dettagli”, comunica un portavoce del Movimento Impresa.
Riguardo le numerose notizie che circolano sulle presunte regole che dovranno rispettare le attività di somministrazione di alimenti e bevande in materia di protocollo sanitario, il Movimento di commercianti pugliesi, associazione no profit composta da professionisti del settore horeca, spettacolo, lidi balneari, attività di comunicazione ed eventi, precisa che queste sono solo indiscrezioni derivanti da studi effettuati su assetti possibili delle nuove modalità di servizio ma non costituiscono in alcun modo un regolamento approvato e soprattutto condiviso per la ristorazione.
“Non c’è nulla di certo – ha affermato Maurizio Mastrorilli – e siamo ancora a riflettere sul quando e se potremo aprire. Sono passati 60 giorni dalla chiusura delle attività di ristorazione e oggi ciò che ci preoccupa è il protocollo sanitario di cui dovremmo essere a conoscenza ma di cui non sappiamo assolutamente nulla. Ci sono tanti quesiti ai quali rispondere e non si può farlo negli ultimi giorni”.
Quanto illustrato sui media fino a questo momento non è di fatto compatibile con l’attività di ristorazione. Per salvaguardare il settore horeca, il Movimento Impresa è impegnato nella stesura di una proposta di protocollo sanitario sostenibile che analizzi ogni aspetto delle procedure da seguire, dalla sanificazione degli ambienti fino alle modalità di espletamento del servizio con particolare attenzione per la sicurezza dei lavoratori. Inoltre attraverso il presidente Pasquale Dioguardi e il segretario Franco Spagnuolo l’associazione ha chiesto alla Regione Puglia un tavolo di confronto urgente volto a coniugare le esigenze di contenimento della diffusione del contagio con quelle dell’attività di Ristorazione sia dal punto di vista organizzativo che di sostenibilità commerciale.
“Le nostre sono attività di ristorazione artigianali dove ci sono persone che in cucina trasformano i cibi e in sala ce ne sono altre che le trasformano in emozioni. Poi ci sono clienti che apprezzano questo e tornano, perché li facciamo mangiare in luoghi sani, in quanto noi siamo abituati a seguire i protocolli sanitari, come l’HCCP. Ciò che ci spaventa è di non essere messi al corrente”.
Lo stesso Mastrorilli ha sottolineato la necessità di avviare una campagna di comunicazione patrocinata da Regione Puglia a supporto delle riaperture delle attività che porti il cliente ad essere tranquillo di rifrequentare bar e ristoranti.
“Se le misure non saranno sostenibili noi non potremo aprire e se lo faremo ci consegneranno ad un fallimento sicuro con relativa perdita di lavoro. È fondamentale che le istituzioni ci supportino con delle campagne a favore. Noi abbiamo creato lo slogan ‘Al ristorante come a casa’ chiederemo alla Regione di patrocinarla”.