La pediatria all’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti ci sarà ancora ma solo dopo una riorganizzazione del reparto. Arrivano le prime rassicurazioni in seguito alle polemiche propagate sui social network da parte dei genitori preoccupati dal rischio di perdere un presidio sanitario nel territorio.
“Cosa faremo? Così siamo costretti a portare i nostri figli a Bari”, scrivono i cittadini di Acquaviva che nelle prossime ore avvieranno una petizione popolare. Sul caso è intervenuto anche il sindaco Davide Carlucci: “Ho scritto una lettera per chiedere di soprassedere alla decisione”.
In attesa di comunicazioni più dettagliate, l’ospedale Miulli ha iniziato la riorganizzazione della zona dedicata alla pediatria in assenza di un afflusso di piccoli pazienti. Resteranno ambulatori e pediatri che continueranno a seguire i vari casi ma resta il dubbio se, dopo la riorganizzazione, ci sarà ancora la possibilità di accogliere i ricoveri.
Pronta la puntualizzazione dell’ente ecclesiastico: “Cogliendo le indicazioni di politica sanitaria e assistenziale sia nazionali che regionali, l’Ente Miulli sta rimodulando l’attività pediatrica in maniera da risultare più efficace nella cura di ogni piccolo paziente. Oltre a mantenere l’attività di consulenza pediatrica presso il Pronto Soccorso, il Miulli continuerà a occuparsi di ogni bambino seguendone le specifiche necessità. Di conseguenza, verranno opportunamente individuati gli ambulatori utili che seguiranno il minore per le affezioni dell’apparato respiratorio, le allergie, i disturbi dell’alimentazione, la neuropsichiatria infantile e le altre branche peculiari. Resterà ovviamente attivo l’ambulatorio di follow up per il neonato sano”.
“I piccoli pazienti continueranno ad essere ricoverati in ospedale, ma verranno opportunamente curati nelle diverse discipline di competenza, dove riceveranno la consulenza non solo del personale pediatrico ma anche di quello specialistico delle singole branche (ad esempio: oculistica, otorinolaringoiatria, chirurgia, ortopedia e traumatologia). I ricoveri avverranno dunque nei precipui reparti di competenza, in camere dedicate ai bambini e all’assistenza del genitore”.