Il manuale redatto dagli esperti delle università pugliesi ha definito le linee guida anche per le riaperture delle spiagge e dei parchi divertimento. Per garantire la riapertura della stagione balneare in fase 2 secondo gli esperti sono opportuni i seguenti provvedimenti: attrezzare le spiagge libere con presidi igienico-sanitari anche temporanei e definire, per ciascun tratto di spiaggia, il numero di presenza max (sulla base del distanziamento fra gli ombrelloni stabilito anche per le spiagge in concessione); valutare forme per disincentivare affollamenti (p. es. riduzione delle aree a parcheggio prossime alle spiagge, recinzione di tratti di arenili in modo da definire percorsi obbligati per l’accesso, ecc.).
Sulle spiagge libere e spiagge attrezzate la funzione di controllo spetta ai Comuni che potranno avvalersi di cooperative, personale assunto temporaneamente anche con funzioni di salvamento, convenzioni con privati che a qualsiasi titolo dispongono di presenze in loco (titolari di concessioni per ristorazioni, lidi, ecc.).
“Il modello che si potrebbe attuare – si legge nel manuale – è quello già avviato dal Comune di Bari e pochi altri, che prevede la creazione di un congruo numero di aree attrezzate (sufficienti almeno a soddisfare la domanda locale), ben distribuite sul territorio comunale, in modo da soddisfare le fasce di popolazione più deboli, che non possono fruire dei servizi dei lidi a pagamento. Tali aree dovranno essere dotate di presidi idonei a garantire l’igiene degli utenti, il controllo dei flussi, le condizioni di comfort e, più in generale, regole di corretta gestione”.
Si suggerisce il divieto di fare pic nic in spiaggia o introdurre tende e cibo. “Il rispetto di tali regole, specie su spiagge libere – prosegue il manuale – dovrebbe disincentivare le permanenze prolungate in spiaggia e favorire la turnazione dell’utenza, mentre, nei lidi in concessione, dovrebbe scoraggiare l’uso scorretto delle cabine spogliatoio, evitando così assembramenti pericolosi. Anche nel caso di lidi in concessione, è opportuno prevedere l’inasprimento della norma impedendo l’introduzione di cibo in spiaggia”.
Prevista anche la recinzione delle aree attrezzate e creazione di varchi pedonali con tornelli e contapersone o strutture similari. Per i varchi auto (siano essi di pertinenza o ubicati in prossimità delle spiagge), invece, si dovrà prevedere una postazione di controllo per il conteggio degli autoveicoli che accedono. In tal modo sarà possibile contingentare il numero delle presenze in funzione delle dimensioni dell’area attrezzata. La valutazione del numero di posti auto in prossimità dei lidi è affidata ai Comuni, che potranno disporre limitazioni, in funzione dell’estensione dei lidi e della loro capienza ottimale.
Bisognerà dotare gli stabilimenti balneari di erogatori di disinfettante in numero e posizione adeguata (agli ingressi, in prossimità dei punti di ristoro, in corrispondenza di servizi igienici e docce, ecc.). Ed ancora, imporre il distanziamento nei punti di ristoro e realizzare aree per consumazione distinte da quelle di dispensa. Igienizzare quotidianamente e scrupolosamente cabine, punti ristoro, sdraio, lettini, ombrelloni, spiaggia; obbligo di pulizia e rimozione della poseidonia spiaggiata che potrebbe costituire ambiente idoneo alla sopravvivenza del visus. Incremento della distanza fra gli ombrelloni, in modo da garantire il distanziamento interpersonale minimo con la creazione di vie di accesso al mare ben visibili. Istituire un registro presenze per i lidi in concessione, da cui si evincano le postazioni occupate. In tal modo sarà possibile, in caso di positività accertata, tracciare una mappa di rischio contagio per gli occupanti delle postazioni limitrofe.
Gli utenti devono indossare le mascherine negli ambienti comuni (bar, spogliatoi, ecc.) anche se ubicati all’aperto e nel rispetto delle norme di distanziamento ed igiene indicate dai gestori delle spiagge.
Il distanziamento minimo attualmente previsto tra ombrelloni è di metri 3 tra le file e metri 2,5 fra ombrelloni della stessa fila. Gli esperti pugliesi suggeriscono invece la distanza di 4,5 metri.
Parchi divertimento. Ecco di seguito le misure generali suggerite dagli esperti pugliesi:
- Ingressi a numero chiuso/contingentati (auspicabilmente su prenotazione per gli impianti fissi organizzati), diminuendo la capienza per offrire maggiori spazi ai visitatori e minimizzare l’affollamento
- Promozione dell’acquisto online di biglietto a data fissa; residuale alla biglietteria con percorso obbligato che garantisca la distanza; apertura casse in orario anticipato rispetto a quello di ingresso al parco per diluire nel tempo gli accessi; botteghino separato dagli ospiti con barriera in plexiglass /elemento divisorio trasparente munito di feritoia per il passaggio di denaro/ticket
- Corsie di accesso e uscita differenziate: prevedere ingressi presidiati e con barriere fisiche o segnaletica orizzontale tali da tenere le persone distanziate l’una dall’altra almeno 1 metro lineare; prevedere varchi d’uscita non necessariamente presidiati, ma organizzati per la libera fruizione in una sola direzione
- Obbligo di indossare la mascherina protettiva chirurgica per dipendenti e utenti, e schermi se necessari, forniti dalla struttura
- Informazioni ai visitatori con evidente cartellonistica agli ingressi e lungo i percorsi; diffusione sonora ripetuta sul rispetto delle distanze e l’uso di mascherina.
- Le attrazioni al chiuso non saranno rese disponibili
- Promozione delle attrazioni a utilizzo singolo
- L’accesso/uscita alle attrazioni avverrà su percorso obbligato per file ordinate di visitatori con rispetto della distanza interpersonale di almeno 1 m, a meno che non si tratti di nuclei familiari; accesso su scale con segnalazione di uno scalino ogni 3 e obbligo di sostare in quello segnalato
- Accesso alle attrazioni/vasche con passaggio attraverso vasca lava piedi e doccia (già obbligatorie dalle norme igienico sanitarie delle piscine); permanenza nelle vasche limitata per rendere fluida la turnazione.
(foto repertorio)