Nel periodo di quarantena obbligatoria in casa per l’emergenza coronavirus, la convivenza in famiglia è stata messa a dura prova. Lo dimostra anche l’aumento degli interventi da parte della polizi per litigi in ambito familiare.
“E’ necessario osservare – dicono gli agenti – che in questa fase si sta vivendo certamente un momento difficile, in particolare per i genitori separati, per una serie di responsabilità reciproche e per l’acuirsi di conflitti prevalentemente determinati dalla gestione dei figli minori. In molti casi, l’affido congiunto ha consentito a queste coppie di superare le incomprensioni, e pur tuttavia la problematica, molto complessa, è costantemente attenzionata. Non è infrequente che anche bonariamente i poliziotti debbano intervenire per risolvere potenziali conflitti nella gestione dei figli, per lo più portando a considerare il necessario rispetto delle sentenze della magistratura, per le specifiche decisioni adottate caso per caso, nelle quali spesso sono indicati orari di incontri e di presenza dei genitori”.
Purtroppo, nonostante l’impegno quasi di “mediazione familiare”, ad esempio il commissariato di Monopoli è dovuto intervenire in 2 casi specifici perché sono stati riscontrati inadempimenti “molto gravi da parte di uno dei genitori”, ed è stato necessario “procedere a denunciare gli autori delle violazioni per lo specifico reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice, con invio delle informative all’Autorità Giudiziaria”.