Cassa integrazione in deroga chiesta a metà marzo, quando la catena fast food ha chiuso per l’emergenza coronavirus. Dopo un mese e mezzo, non hanno ancora percepito nemmeno un euro e, intanto, c’è un mutuo da pagare (la loro banca non ha ancora accordato la sospensione), bollette da pagare, spesa e esigenze di un figlio di 3 anni da soddisfare.
E’ il calvario di un giovane coppia che vive in provincia di Bari, ma probabilmente la loro storia non è l’unica. “Da metà marzo non abbiamo ancora ricevuto il pagamento della cassa integrazione, solamente la società per cui lavoriamo ci ha regolarmente pagato gli stipendi sino a quando abbiamo lavorato, compresi i primi 12 giorni di marzo. Poi è scattata la cassa integrazione in deroga e dall’Inps non è arrivato alcun pagamento, nonostante le promesse di chiudere le pratiche entro fine aprile.
“Un mese e mezzo che non percepiamo nulla, come si fa a mandare avanti una famiglia così? La cassa integrazione non ci viene pagate, però le bollette continuano ad arrivare, la banca preleva dal conto la quota mensile del mutuo”, ci racconta la coppia esausta. “Tante belle parole dal governo, dai politici, promesse, aiuteremo, faremo, daremo… La verità è che lo Stato ci ha abbandonato”.