Anche un’impresa barese al centro dell’inchiesta della Guardia di Finanza di Torino che, nelle scorse ore, ha condotto all’arresto di tre persone per presunta corruzione legata ad appalti nel settore della sanificazione, resa necessaria dall’emergenza Coronavirus. Tra le tre persone in manette, anche uno dei due soci e un ex dipendente della ditta di pulizie con sede a Bari, oggetto di perquisizione da parte delle Fiamme Gialle che, nell’ambito dell’operazione denominata “Linda”, hanno effettuato controlli serrati nel capoluogo pugliese, ma anche a Torino e Venezia.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il socio dell’impresa barese, assegnataria di appalti nei confronti di numerosi enti pubblici sull’intero territorio nazionale, avrebbe affidato all’ex dipendente della stessa società il ruolo di emissario per il pagamento di una presunta “mazzetta”. Simile dinamica anche per una seconda impresa del torinese, che affidava invece ad un dipendente il ruolo di mediatore della trattativa. La vicenda rientra nell’ambito delle indagini che nelle scorse settimane hanno visto i Finanzieri arrestare il Presidente della Commissione della gara regionale centralizzata per l’affidamento dei servizi di pulizia per enti della Regione Piemonte e la responsabile tecnica della stessa azienda pugliese.
Durante quella operazione, erano stati sequestrati 8mila euro in contanti, suddivisi in 2 mazzette da 3 e 5mila euro posti in una scatola di cartone. Le misure restrittive a carico degli arrestati sono state, in seguito, confermate anche dal Tribunale del Riesame di Torino, che ha disposto la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio per la durata di 1 anno, a carico del pubblico dipendente. Le perquisizioni sono state effettuate nelle varie sedi della società di pulizie pugliese, nelle abitazioni private degli arrestati e in studi di consulenti fiscali e aziendali.