Il settore del legno-arredo in Puglia dal 2014 al 2019 ha perso circa 400 aziende e 700 addetti. Sono alcuni dei dati di ‘Sismografò, l’iniziativa di Unioncamere Puglia che fotografa l’economia regionale prima del Covid, per poi confrontarla, tra sei mesi, rilevando l’impatto dell’emergenza sanitaria.
A fine 2019, dunque, sono quasi 3.500 le imprese che operano nel settore del legno-arredo. Fra queste, oltre 1.800 lavorano nell’industria del legno e più di 1.500 nella produzione di mobili e divani. Nel settore operano quasi 19mila addetti: oltre 12mila nella realizzazione di mobili e divani, quasi seimila nella lavorazione del legno. A questo computo dei dipendenti si possono sommare anche i 3.300 addetti del legno arredo lucano, applicando il ragionamento estensivo di distretto. Fra le province, Bari domina per aziende registrate con il 42% del totale e il 69% degli addetti totali (due su tre).
Il cuore del settore è costituito da tre grandi aziende che sfondano i 50 milioni di fatturato o i 250 dipendenti, e da 22 medie imprese con meno di 250 addetti e meno di 50 milioni di fatturato. Attorno al vertice della piramide, 410 piccole aziende (con fatturati che arrivano a 10 mln e meno di 50 dipendenti) e a seguire quasi tremila microimprese. Domina ancora, soprattutto fra piccole aziende e micro, la formula dell’impresa individuale (47%), seguita dalla società di persone (14%). A livello di export, il settore fa segnare un risultato di 338 milioni nel 2019, in flessione sia rispetto ai 352 milioni del 2018, sia rispetto ai 362 milioni del 2014, assunto come anno-indicatore della ripresa post crisi 2007-2014. (ansa)