Dopo la denuncia del sindacato sul “rischio focolaio” all’interno del carcere di Bari, a causa del rientro del personale di polizia penitenziaria, arriva la replica del direttore del carcere Giuseppe Martone. Che ripercorre tutto quello che è accaduto all’interno del carcere dal momento in cui un detenuto è stato trasportato al Policlinico come sospetto caso di coronavirus (poi risultato negativo).
“In ottemperanza alle procedure previste – si legge nella replica – è stata ricostruita la cronistoria dei contatti sociali del detenuto che già si trovava isolato. Tutti i soggetti che sono entrati in contatto con il detenuto sono stati sottoposti a tampone”.
Per quanto riguarda le unità di personale di polizia penitenziaria, “i contatti sono avvenuti sempre con l’utilizzo dei prescritti dispositivi di protezione individuale. Comunque sono stati sottoposti a tampone, risultato negativo per tutti. Allora è stato chiesto al medico competente come procedere. Il medico si è interfacciato con la Asl di Bari e il 14 aprile è stato disposto il termine dell’isolamento per i 24 poliziotti che sono quindi rientrati il 15 aprile”.