“Chi rientra in Puglia da altre aree dell’Italia o dall’esterno non deve più osservare il periodo di quarantena”. Lo sostiene il sindaco di Minervino di Lecce, Ettore Caroppo, che ha contattato personalmente il numero verde 800.713931 per chiedere se fosse possibile per un suo concittadino partire da Milano e tornare in Puglia senza dover restare in isolamento a casa. “Si lo può fare, è questa la risposta che mi è stata data, con mia grande sorpresa”, scrive Caroppo in una mail inviata al presidente di Anci Puglia, Domenico Vitto, per chiedere spiegazioni. Vitto, a sua volta, ha chiesto al presidente della Regione Puglia, “un chiarimento urgente circa gli adempimenti tesi ad evitare contagi, in capo ai cittadini che fanno ingresso in Puglia, provenienti dai territori di tutte le altre regioni italiane, o dall’estero, che intendono rientrare e soggiornare continuativamente in Puglia, nel proprio domicilio, abitazione o residenza”.
Sulla questione interviene anche il consigliere regionale di Forza Italia, Nino Marmo:”Vero che c’è il decreto del governo che limita la libera circolazione e vieta gli spostamenti extra urbani, ma è pur vero che ci sono casi in cui questi sono consentiti e il mancato rinnovo dell’ordinanza regionale che impone la quarantena a chi entra in Puglia può significare esporre a rischio di contagio i nostri cittadini. Apprendiamo oggi della presunta impossibilità del presidente Emiliano di prorogare l’obbligo di isolamento per chi arriva nel nostro territorio, circostanza che sta preoccupando non poco i sindaci. Giustamente, aggiungeremmo. L’avvocatura regionale – continua Marmo – si è espressa, ma non ci sono chiare le ragioni: come è possibile che il presidente non possa imporre la quarantena a chi viene da altre Regioni? Per questo, chiediamo lumi al presidente Emiliano: vogliamo sapere se sia vero che non può emanare un’altra ordinanza a riguardo e, nel caso, vogliamo conoscerne le motivazioni. Perché riteniamo che l’obbligo di comunicazione alla Regione e di quarantena permanga, in quanto l’ordinanza del presidente è strettamente legata e discendente dalle disposizioni nazionali e quindi continua a vivere con esse. Diversamente, non sarebbe coerente con la politica di contenimento e contrasto al Covid-19 attuata dal governo nazionale. Sarebbe anche pericoloso, come è ovvio, e non è superfluo ricordare quanto la Puglia abbia già patito in termini di contagio per i ritorni incontrollati di coloro che lavorano o studiano al Nord”.
Ieri l’avvocatura regionale aveva comunicato che l’attuale decreto legge individuava misure più restrittive come il “divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un Comune diverso rispetto a quello in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute” e quindi la proroga dell’ordinanza della Regione Puglia che obbliga chi torna in Puglia a 14 giorni di isolamento non era necessaria.