La segreteria pugliese dell’Osapp, sindacato autonomo di Polizia penitenziaria, ha scritto all’Asl di Bari per segnalare la «inopportuna decisione di rientro» al lavoro del personale del carcere «che ha avuto contatto con un detenuto risultato positivo al Covid-19».
In una nota, trasmessa per conoscenza al presidente della Regione, Michele Emiliano, al dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e alla direzione del carcere di Bari, l’Osapp chiede «i motivi per cui al personale di Polizia penitenziaria di Bari siano state date diverse indicazioni» rispetto all’obbligo di isolamento domiciliare di 14 giorni – previsto per chi entri in contatto con persone contagiate – «continuando a prestare servizio a contatto con la popolazione detenuta, circolando liberamente e con rientro nei propri nuclei familiari e senza ulteriori accorgimenti».
«Non vorremmo – conclude il sindacato – che gli istituti penitenziari con queste decisioni fuorvianti possano diventare possibili focolai di contagio quali comunità chiuse, come lo sono state le Rsa»