Il settore del benessere e dell’estetica vive una profonda crisi economica durante l’emergenza coronavirus. Tutte le attività sono chiuse ma l’abusivismo continua a proliferare: da Bari gli operatori – estetisti e parrucchieri – hanno scritto una lettera al sindaco Antonio Decaro.
“Si stanno verificando anche in questo periodo attività abusive che attualmente violano la normativa sul distanziamento sociale volta al contenimento della diffusione del Covid-19. Prestano servizio a domicilio, incassando, per altro impropriamente, denaro. Non è un comportamento consono, rispettabile anche nei confronti di chi, sta scontando una dura pena per chiusura forzata”.
“Le chiediamo, con tutte le forze, di intervenire quanto prima nei confronti delle estetiste abusive che nonostante tutto stanno girando per le case, o che ricevono clienti presso il proprio domicilio: non pagano tasse, non pagano bollette come esercizio commerciale, non pagano dipendenti, non sono soggette ad autorizzazioni e pagamenti particolari per Asl, Comune, insegna, Tari, sicurezza sul lavoro”.
“Spesso si tratta addirittura di donne che si improvvisano estetiste solo perché hanno effettuato qualche corso a pagamento di poche ore o hanno appreso qualcosa su manicure/pedicure ecc tramite il web. Per farsi pubblicità usano molto il passaparola e i social network, infatti per trovarle basta fare qualche ricerca on line sui social inserendo ad esempio la parola “Nails” o scrivendo un annuncio di richiesta conoscenza di estetista a domicilio e si potranno ricevere numerose risposte”.
“Quindi se si vuole si può indagare ed intervenire abbastanza e senza molte difficoltà. Se non si affronta presto questa situazione, diversi centri estetici collasseranno rischiando di non riaprire più sia a causa della concorrenza sleale e sia per le l’obbligo di restare chiusi fino a quando l’emergenza lo permetterà. Per opportuna informazione, sul sito web della Confestetica è possibile segnalare le estetiste abusive e viene garantito l’anonimato, ma realmente poi non si sa se vengono girate alle Forze di Polizia e se le stesse procedono con le indagini… Per questi motivi Le chiediamo di denunciare questo fenomeno e aiutarci a debellarlo. Confidiamo nella sua voce”.
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