Il divario tecnologico e culturale tra il Nord Italia e il Mezzoggiorno viene raccontato dalle statistiche dell’Istat. La percentuale di famiglie senza computer supera il 41,0% nel Mezzogiorno, con Calabria e Sicilia in testa (rispettivamente 46,0% e 44,4%), terzultima la Puglia. Un fattore che può incidere negativamente sul diritto allo studio durante la quarantena da coronavirus.
Più elevata nel Mezzogiorno anche la quota di famiglie con un numero di computer insufficiente rispetto al numero di componenti: il 26,6% ha a disposizione un numero di pc e tablet per meno della metà dei componenti e solo il 14,1% ne ha almeno uno per ciascun componente. Viceversa, nelle regioni del Nord la proporzione di famiglie con almeno un computer in casa è maggiore. In particolare a Trento, Bolzano e in Lombardia oltre il 70% delle famiglie possiede un computer, e la quota supera il 70% anche nel Lazio. Nel Nord, inoltre, la quota di famiglie in cui tutti i componenti hanno un pc sale al 26,3%.
Negli anni 2018-2019, il 12,3% dei ragazzi tra 6 e 17 anni (850 mila) non ha un computer o un tablet a casa e la quota raggiunge quasi un quinto nel Mezzogiorno (circa 470 mila). Il 57,0% lo deve condividere con la famiglia. In questi casi meno della metà dei familiari dispone di un pc da utilizzare. Sebbene la maggior parte dei minori in età scolastica (6-17 anni) viva in famiglie in cui è presente l’accesso a internet (96,0%), non sempre accedere alla rete garantisce la possibilità di svolgere attività come ad esempio la didattica a distanza se non si associa ad un numero di pc e tablet sufficienti rispetto al numero dei componenti della famiglia. Soltanto il 6,1% dei ragazzi tra 6 e 17 anni vive in famiglie dove è disponibile almeno un computer per componente. Solo 3 ragazzi su 10 hanno competenze digitali elevate
Ampia la differenza territoriale anche nella lettura. Emergono forti differenze territoriali nell’abitudine alla lettura. Oltre il 60,0% dei bambini e i ragazzi di 6-17 anni residenti nel Nord dichiara di leggere libri, nel Sud la quota si attesta al 39,4%. Nelle Isole, la Sardegna registra un livello di lettori pari al 52,6% (in linea con le regioni del Centro), mentre in Sicilia la quota tocca il 32,7%.
Sul piano economico moltissime famiglie hanno visto improvvisamente cambiare la propria disponibilità economica (77,6%), il 73,8% ha perso il lavoro o ridotto drasticamente il proprio impegno retribuito. Nel 63,9% dei casi la mancanza di entrate economiche ha fatto ridurre la spesa per l’acquisto di beni alimentari. Di quelle intervistate, solo una famiglia su 10 ha in casa un tablet e 1 su 3 un computer. “Ma il rischio è che nel 2020 il tasso di povertà minorile possa avere un balzo drammatico”, commenta Save the Children.
Dai giorni immediatamente successivi all’emergenza, Save the Children ha attivato il programma Non da Soli, in risposta all’emergenza Coronavirus, sostenendo concretamente ad oggi oltre 22.000 persone tra bambini e adolescenti, famiglie vulnerabili e docenti, in rete con 41 associazioni partner, nelle aree più difficili e marginalizzate del Paese.