Commercio in crisi e centinaia di attività a rischio chiusura. L’allarme è di Benny Campobasso, presidente di Confesercenti Puglia. “L’improvviso stop imposto al commercio dall’attuale emergenza sanitaria avrà conseguenze pesantissime per un settore che era in sostanziale ripresa seppure con evidenti àmbiti di fragilità – commenta – Con i consumi praticamente fermi dobbiamo essere pronti ad affrontare i rischi che impatteranno sull’equilibrio finanziario e la continuità produttiva ed occupazionale. Le vendite della primavera/estate 2020 rischiano di avere un calo fino al 55% con il pericolo concreto che la merce resti in magazzino, le cosiddette rimanenze, cioè milioni di euro completamente fermi: tra il 16 ed il 21% per un ‘top store’, il 40% per un ‘middle store’ e per uno ‘store indipendente’ fino al 55%”.
“L’economia non può essere completamente bloccata – prosegue – canoni, scadenze, ricevute bancarie sono da rinegoziare evitando di interrompere i flussi altrimenti le conseguenze saranno drammatiche. Riteniamo fondamentale formalizzare un accordo con le aziende con cui lavoriamo, il cosiddetto conto vendita (contratto estimatorio ex post), che permetterebbe di non obbligare il negoziante al pagamento anticipato della merce ricevuta, ma di pagare solo quella effettivamente venduta e di restituire i prodotti invenduti. Questa soluzione risulterebbe a vantaggio anche del consumatore finale perché il calcolo del markup pricing abbasserebbe il prezzo al dettaglio creando nuovo slancio all’economia martoriata e favorendo la ripresa del commercio. La proposta si intende valida fino alla fine dell’emergenza covid-19”, aggiunge Campobasso.
La Confesercenti Puglia propone inoltre l’esenzione dal pagamento di tutti i tributi comunali per i periodi interessati dalle chiusure, una consistente disponibilità delle risorse della Regione e delle Camere di Commercio con pratiche di accesso semplici e veloci, un sostegno diretto all’informatizzazione delle piccole aziende commerciali affinchè utilizzino l’online per continuare ad operare anche in situazioni d’emergenza evitando che si ripropongano situazioni di concorrenza sleale tra chi deve chiudere e chi può addirittura incrementare il proprio volume d’affari via web.