L’emergenza globale del coronavirus ha provocato dei cambiamenti sostanziali nelle abitudini quotidiane. Tra questi rientrano le limitazioni alla mobilità, gli ingressi scaglionati nei supermercati e il rispetto della distanza di almeno un metro. Tutti fattori che hanno contribuito a veicolare la richiesta di “food delivery”, la consegna a domicilio di cibo o altri beni attraverso uno smartphone.
Come avviene ormai da anni negli Stati Uniti, anche in Italia e in particolare in Puglia aumenta la domanda delle app per le consegne: una crescita a tre cifre soprattutto per medicinali e farmaci. Lo conferma Luigi Strino, fondatore di PonyU e partner del leader mondiale JustEat: “Nelle ultime settimane si affaccia al delivery anche chi non aveva mai effettuato acquisti online. Si tratta di una importante opportunità per il settore, nel segno della sicurezza e comodità”.
In bici o scooter, le strade di Bari deserte durante la quarantena sono percorse da decine di fattorini: “Il servizio è senza alcun contatto col cliente – continua Strino – i nostri vettori indossano obbligatoriamente mascherine e guanti. A favorire questo processo è fondamentale il graduale abbandono del pagamento con i contanti”. La crisi del commercio, dai pub ai ristoranti, sembra non intaccare il sistema delle consegne istantanee. Che anzi si adegua al mercato: “C’è un’impennata senza precedenti delle consegne di farmaci. A discapito purtroppo della ristorazione”, conclude Strino.