I Carabinieri della Stazione di Bitetto hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di V.G. 30enne, di Bari, ritenuto responsabile di concorso in rapina aggravata in abitazione ai danni di un 83enne.
Era la mattina del 16 dicembre 2019 quando due uomini facevano ingresso nell’appartamento di un anziano 83enne, sofferente di demenza senile, residente in una zona della prima periferia di Bitetto. Il malcapitato, in quel momento solo in casa poiché aveva da poco ricevuto la visita di un operatore socio sanitario, faceva entrare i due sconosciuti, presentatisi come amici del nipote, convivente, anche lui assente per lavoro.
Appena entrati, consapevoli di trovarsi davanti ad un uomo molto anziano e con evidenti difficoltà, lo colpivano con un pugno al costato impossessandosi della collana in oro da lui indossata, del valore di 300 euro, strappandola con forza. Subito dopo i due si dileguavano, mentre l’83enne riusciva a richiamare l’attenzione, facendo scattare i soccorsi.
Sul posto, oltre ai Carabinieri della Stazione di Bitetto, intervenivano anche i militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Modugno che sequestravano una cassetta di attrezzi lasciata sul posto dai due malfattori, avviando così le indagini, seppure con difficoltà attesa l’assenza di telecamere.
Le verifiche, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bari, D.ssa Larissa Catella, consentivano ai militari operanti di acquisire informazioni utili da persone residenti nel vicinato, le quali avevano notato che tra le ore 8 e le 9 di quella mattinata, si aggirava in zona un’autovettura sospetta di colore nero con a bordo tre soggetti. Le investigazioni condotte sulla circostanza hanno consentito di individuare uno degli occupanti della suddetta autovettura identificato nel 30enne V.G., il quale conosceva bene la vittima, in quanto, in passato, aveva avuto modo di accudirlo come operatore socio sanitario.
Gli elementi di prova acquisiti dai Carabinieri, tra i quali il riconoscimento da parte di testimoni della cassetta degli attrezzi sottoposta a sequestro risultata appartenere all’arrestato, in quanto utilizzata per l’esecuzione di piccole riparazioni in casa delle persone delle quali si prendeva cura, hanno consentito di richiedere e ottenere la misura cautelare di cui è stata data esecuzione. Ravvisando nella rapina in concorso, le aggravanti di avere adoperato violenza idonea a porre la vittima in stato di incapacità di agire, di aver commesso il fatto in un luogo di privata dimora e di aver profittato di circostanze personali in riferimento all’età della vittima, tali da ostacolarne la privata difesa. V.G. è stato così sottoposto agli arresti domiciliari, mentre sono ancora in corso le indagini per l’identificazione degli altri due complici.