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Coronavirus, in Puglia il dramma delle case di cura per anziani: focolai del contagio

Pubblicato da: Serena Manieri | Mar, 7 Aprile 2020 - 12:00

Residenze sanitarie assistenziali, case di cura e di riposo per anziani e disabili. Sono le strutture che, nelle settimane di maggiore apprensione per l’evoluzione del contagio del nuovo Coronavirus, rappresentano, anche in Puglia, il principale focolaio per la diffusione del Covid-19. Strutture nate per offrire assistenza alle categorie più fragili ma che, complici le spesso precarie condizioni di salute dei degenti e la prossimità tra gli stessi e gli operatori sanitari, divengono luoghi ad alto rischio per tutti coloro che si trovano all’interno. E così, dal foggiano al Salento, lungo tutta la regione, tante sono le situazioni di estrema criticità che interessano le principali case di degenza e di riposo.

A cominciare da Torremaggiore, nella provincia di Foggia, dove una ventina di pazienti e 6 operatori hanno contratto il virus all’interno della casa di riposo per anziani “Sacro Cuore”, secondo quanto dichiarato dallo stesso sindaco Emilio di Pumpo. Attualmente, nella struttura sono ospitati 28 anziani, mentre sono 16 gli operatori sanitari in servizio, dei quali 6 positivi al test – e che, quindi, sono stati posti in isolamento nelle rispettive abitazioni – e 3 negativi. E mentre si attendono ancora i risultati per gli altri 7 operatori sottoposti al tampone, la Asl ha provveduto a mettere in sicurezza la struttura che continuerà ad ospitare e a prestare le cure necessarie a quasi tutti i pazienti il cui tampone è risultato positivo. Sono 33, invece, su un totale di 68 ospiti, i pazienti della casa di riposo di Canosa di Puglia che hanno contratto il virus, insieme a 4 dei circa 40 dipendenti della struttura. I pazienti, le cui condizioni di salute non destano gravi preoccupazioni, sono in isolamento su due piani della Rsa, mentre per i 4 operatori sanitari è scattato l’isolamento domiciliare.

Preoccupazione anche nel barese, dove a Noicattaro sono 18 i nuovi contagi all’interno della Rsa “Nuova Fenice”: tra questi, 10 pazienti e 8 dipendenti della stessa struttura di degenza, che si trova oggi in condizione di criticità e per la cui gestione il sindaco, Raimondo Innamorato, ha richiesto e ottenuto dalla Asl l’invio di operatori sanitari capaci di rinforzare il lavoro dei dipendenti, a garanzia del servizio assistenziale ai degenti. E, ancora, a Bari, il decesso di un 85enne e altri 9 tamponi positivi rappresentano il bilancio del contagio all’interno della struttura per anziani “Don Guanella”, che attualmente ospita 86 persone. Tra le persone che hanno contratto il virus, 7 pazienti, ma anche il direttore e il medico della struttura che, attualmente, denuncia una vera e propria emergenza assistenziale scaturita dal fatto che gran parte dei dipendenti si sono isolati in stato di auto-quarantena.

Ma è il caso di Soleto, nella provincia di Lecce, a destare le maggiori preoccupazioni all’interno della regione: nelle ultime ore è salito a 88 il numero dei contagiati all’interno della Rsa “La Fontanella”, dove sono stati registrati ben 9 decessi. Tra i positivi al tampone, 14 operatori sanitari e 74 anziani, di cui 35 attualmente ospiti della struttura, seppur in stato di isolamento. “Abbiamo il mostro in casa ed è entrato con violenza e forza tale da mettere in ginocchio una realtà che era un’eccellenza della nostra comunità e che oggi si è trasformata in un inferno, per chi è all’interno, per i familiari, per chi ci lavorava” – era stato, negli scorsi giorni, lo sfogo del primo cittadino di Soleto, Graziano Vantaggiato. Una situazione drammatica di emergenza testimoniata in prima persona dallo stesso sindaco che, recatosi in visita presso la struttura nelle scorse ore, ha riscontrato gravi carenze nella gestione del servizio assistenziale: “C’era gente che non beveva e mangiava da due giorni – racconta Graziano Vantaggiato – gli anziani mi chiedevano l’acqua e le medicine. Ora attendo di conoscere i verbali della Asl sui decessi per capire che cosa è realmente accaduto”.

La stessa Amministrazione comunale si è mobilitata per l’immediata revoca dell’incarico alla ditta che aveva in appalto il servizio di assistenza nella Rsa e ha lanciato un appello per assoldare 30 medici, infermieri e operatori sociosanitari da inserire subito come organico di emergenza. Sempre in Salento, un nuovo caso di contagio è stato riscontrato, nelle scorse ore, nella residenza sanitaria “Galluccio” di Galatina. Si tratta di un 60enne che si trovava nella Rsa per una visita specialistica. Attualmente tutti i dipendenti della struttura sono stati sottoposti a tampone e si procederà, a breve, con i degenti.

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