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Coronavirus, studenti tutti ammessi all’anno successivo: la decisione del governo

Pubblicato da: redazione | Lun, 6 Aprile 2020 - 12:59

Didattica a distanza che diventa obbligatoria, studenti tutti ammessi all’anno successivo (ma le insufficienze andranno recuperate), rientro in classe solo quando ci saranno garanzie di totale sicurezza ed esame di Maturità con possibilità di essere bocciati: sono alcuni dei principali provvedimenti previsti dal decreto Scuola, approvato nel corso della mattinata dal Cdm per far fronte all’emergenza Coronavirus in Italia.

Confermati anche gli esami di terza media: tuttavia, se l’emergenza andrà avanti e le scuole non riapriranno, gli studenti presenteranno esclusivamente una tesina che verrà valutata durante uno scrutinio finale. La didattica a distanza diventa obbligatoria, mentre per quanto riguarda le graduatorie dei docenti precari, quelle attualmente in vigore vengono prorogate di un anno.

LE PAROLE DELLA MINISTRA AZZOLINA –  “La politica – ha detto la ministra ospite ieri sera da Fabio Fazio – sarà ancora più prudente della scienza perché mai e poi mai metteremmo a rischio la vita degli studenti”. Sulla Maturità, invece, ha precisato: “Gli studenti sono tutti ammessi, ma essere ammessi non significa essere promossi. Saranno tutti ammessi perché non abbiamo la certezza matematica di essere arrivati al 100 per cento degli studenti con la didattica a distanza”.

Per quanto riguarda invece il prossimo anno scolastico e le misure che verranno messe in campo per arginare il Coronavirus, Azzolina ha assicurato: “Uno degli scenari a cui stiamo pensando per il prossimo autunno è quello di riprendere l’anno scolastico ancora con la didattica a distanza. Penso al problema atavico alle classi pollaio in cui è difficile tenere il metro di distanza. Con lo staff del Ministero lavoreremo a tutti gli scenari”.

AL VAGLIO NUOVO DECRETO ECONOMICO: COSA PREVEDERÀ? – È In corso un importante Cdm a Palazzo Chigi nel quale il governo punta ad approvare un nuovo decreto economico, ribattezzato decreto liquidità, che punta a liberare risorse per circa 10 miliardi di euro e che rappresenta una sorta di antipasto del decreto di aprile con cui il governo vuole dare una scossa al Paese, alle prese con la pandemia di Coronavirus.

Il provvedimento si concentra soprattutto sulle garanzie dello Stato per i prestiti bancari alle aziende, che potrebbero così contare su nuova liquidità, e sulla sospensione di adempimenti e versamenti fiscali per almeno due mesi. Inoltre, sono in discussione nuove norme sul golden power, che permette al governo di esercitare poteri speciali contro l’acquisizione di imprese dei settori agroalimentari, biomedicali e tecnologici. Come dice il nome stesso del provvedimento, l’obiettivo è di dare sostegno concreto alle imprese chiuse a causa del lockdown imposto dal Coronavirus, assicurando continuità nei pagamenti (dai fornitori ai mutui).

Non mancherà il sostegno alle piccole imprese e ai professionisti, per i quali sono previsti prestiti fino a 25mila euro con un innalzamento delle garanzie fino al 100 per cento e nella misura massima del 25 per cento del fatturato. Si tratta anche in questo caso di prestiti a 6 anni. Per quanto riguarda invece gli adempimenti fiscali del 16 aprile e del 16 maggio 2020, nelle intenzioni del governo c’è quella di sospendere i pagamenti di Iva, ritenute e contributi per entrambe le mensilità. Il provvedimento sarà valido anche per le partite Iva che a marzo hanno beneficiato dello stop dei pagamenti con il decreto Cura Italia.

Tra le altre misure del Decreto liquidità, è prevista la sospensione dei termini per le agevolazioni fiscali prima casa fino al 31 dicembre 2020. In particolare, la sospensione riguarda il termine di 18 mesi dall’acquisto della prima casa, entro il quale il contribuente deve trasferire la residenza nel comune in cui è ubicata l’abitazione e il termine di un anno entro il quale il contribuente che ha ceduto l’immobile acquistato con i benefici prima casa deve procedere all’acquisto di altro immobile da destinare a propria abitazione principale. Verranno inoltre sospesi i pignoramenti presso terzi, cioè quelli che nel 90 per cento della riscossione coattiva si trasformano in un blocco dei conti correnti o del quinto dello stipendio. Infine, le nuove norme sul golden power che garantiranno uno scudo antiscalata a favore delle imprese italiane in settori particolarmente delicati e strategici del Paese.

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