“Voci di corridoio, stati ansiosi e condizioni di panico”. Sarebbe lo stato d’animo tra gli agenti della polizia locale di Bari, in prima linea dell’emergenza coronavirus. Tre sindacati – CISL, CGIL, DiCCAP/SULPL SGBCisl – denunciano una carenza cronica dei dispositivi di protezione individuale idonei. E richiedono maggiore attenzione nel rispetto delle norme sanitarie con alloggi dedicati agli agenti e misurazione della temperatura corporea a inizio turno.
“A distanza di tempo – scrivono i sindacati – nonostante i numerosi inviti la Polizia Locale è scarsamente fornita dei Dispositivi di Protezione Individuali ed in particolare di mascherine idonee all’attività esercitata. E’ del tutto evidente che i necessari e/o obbligatori dispositivi di sicurezza devono essere nella disponibilità del Personale ad ogni inizio turno. Alle scriventi risulta paradossale che il personale debba riconsegnare la mascherina a fine turno per poi rimanere sprovvisto il giorno successivo. Probabilmente nel momento in cui viene ritirata la mascherina del giorno contestualmente deve essere consegnata quella per il successivo turno di lavoro.
Tale impostazione gestionale, che probabilmente risulterà ossequiosa delle norme sulla riservatezza dei dati, desta apprensione e timori tra gli operatori oltre ad alimentare stati ansiosi e condizioni di panico create anche dalle numerose voci di corridoio che, in mancanza di informazioni ufficiali, contribuiscono negativamente sulle condizioni di lavoro.
E’ importante una miglior gestione degli spazi comuni. In riferimento ai locali spogliatoio, ad esempio, le norme prevedono una ventilazione continua, un tempo ridotto di sosta all’interno di tali spazi, il mantenimento dell’osservanza della distanza di sicurezza tra individui.
Come vanno favoriti orari di ingresso-uscita dei lavoratori scaglionati nel tempo per evitare il più possibile contatti da assembramento. Per evitare un affollamento che possa inficiare le misure di sicurezza da osservare negli spazi comuni, quali sono i locali spogliatoio, si potrebbero ipotizzare orari di ingresso-uscita differenti e scaglionati.
Si sollecita la sanificazione periodica degli ambienti e dei veicoli utilizzati con una maggiore frequenza. Riteniamo, che la cadenza settimanale da poco attuata possa risultare insufficiente perché spesso le situazioni di contagio vengono riscontrate a posteriori. Quando cioè altri lavoratori quotidianamente, in assenza di alcuna informazione preventiva, si trovano ad utilizzare i medesimi spazi comuni e gli stessi mezzi.
Sollecitano il Comune di Bari ad adottare, tra l’altro, anche il sistema di rilevazione della temperatura corporea da attivare giornalmente agli ingressi ad ogni inizio e fine turno. Come ulteriore misura di contenimento suggeriamo nuovamente di favorire, nei limiti del possibile, la pattuglia fissa in modo da evitare di prestare servizio con più colleghi. Così come, sollecitiamo di verificare la possibilità di individuare alloggi di servizio da mettere a disposizione del Personale della Polizia Locale, su base volontaria, per evitare rischi di contagio a carico delle proprie famiglie”.