Nessun allentamento della stretta anti-coronavirus, ora non cambia nulla. Come riporta Il Messaggero, per il governo Conte questa situazione deve “servire da monito anche per noi”. Dopo il caso di Hong Kong, che ha riaperto le attività per poi chiudere nuovamente a causa di una seconda ondata di contagi, l’Italia non vuole abbassare la guardia. Non c’è ancora una decisione per il dopo: si entrerà nella fase 2 solo quando gli esperti lo diranno e solo a partire da alcuni settori, almeno altri 10 giorni dopo Pasqua.
Quanto alle misure economiche, Conte torna sul decreto per assicurare liquidità alle imprese – che si spera di portare al Consiglio dei Ministri già venerdì prossimo – e poi sul varo, che si auspica prima di Pasqua, di una sorta di manovra di nuove misure rilevanti.
A Palazzo Chigi l’incontro del premier Giuseppe Conte con i capigruppo di maggioranza. Al centro dell’incontro – si legge in una nota diffusa da palazzo Chigi – l’iter dei decreti legge attualmente all’esame del Parlamento e la definizione dei prossimi provvedimenti economici che il governo si prepara a varare per contrastare l’emergenza Covid-19 e per dare risposte tempestive ed efficaci a cittadini e imprese. Nel corso della riunione il Presidente del Consiglio ha assicurato la massima disponibilità a un’interlocuzione costante con il Parlamento e ha condiviso con le forze di maggioranza la necessità di velocizzare l’erogazione delle risorse.
“Non si parta dalle cifre ma dal merito, facciamo un percorso insieme e arriviamo alla cifra”, avrebbe detto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri nell’incontro con i partiti di opposizione, ribadendo la volontà condivisa della maggioranza di costruire il decreto anche con i contributi degli altri. Secondo quanto si è appreso il confronto tra i tecnici economici dei partiti di opposizione e il governo si sarebbe svolto in un ‘clima costruttivo’. Il ministro Gualtieri avrebbe insistito a passare ad una fase operativa
Rinvio scadenze fiscali, sostegno agli enti locali, all’agricoltura e al turismo, tutela del sistema sanitario, misure per la casa, estensione del bonus ai professionisti e ad altre attività economiche, reddito di emergenza. Sono i temi condivisi dalla maggioranza nella riunione di questo pomeriggio e che, secondo fonti Pd, il governo si sarebbe impegnato ad adottare come pilastri nel decreto di aprile. Questi temi, confermano dal M5s, saranno tradotti in una decina di ordini del giorno da votare al Senato.
Rimborsi a chi gestisce asili nido e scuole materne sia pubbliche che private e restituzione delle rette già versate dalle famiglie nel periodo di sospensione del servizio scolastico per la fascia 0-6 anni. E’ uno dei temi su cui è al lavoro la maggioranza per le modifiche al decreto Cura Italia. Si parte, secondo quanto si apprende, da una proposta del Pd che prevede di usare i fondi del bonus nido per dare un contributo per le rette non versate di 120 euro al mese per la fascia 0-3 anni e di 45 euro al mese per chi si occupa dei bimbi fino a 6 anni. (ansa)