Mentre il Governo è pronto a prorogare le restrizioni almeno fino al 18 aprile, se non anche oltre, è polemica sulle dichiarazioni di Matteo Renzi che ha chiesto di procedere pian piano con le riaperture.
“Serve un piano per la riapertura e serve ora – ha detto Renzi all’Avvenire – Le fabbriche devono riaprire prima di Pasqua. Poi il resto. I negozi, le scuole, le librerie, le Chiese. Serve attenzione, serve gradualità. Ma bisogna riaprire”. Anche per quanto riguarda le scuole, il leader di Iv sostiene la necessità che “si torni a scuola il 4 maggio. Almeno i 700 mila studenti delle “medie” e i duemilionisettecentomila delle “superiori”. Tutti di nuovo in classe dopo aver fatto un esame sierologico: una puntura sul dita e con una goccia di sangue si vede se hai avuto il virus”.
Durissime le critiche da parte del mondo degli scienziati e dei medici. “Al momento la situazione è ancora talmente grave da rendere irrealistico qualunque progetto di riapertura a breve. Al momento bisogna stare tappati in casa, altrimenti si vanificano i sacrifici che abbiamo fatto fino ad ora, punto e basta”: così su Fb il virologo Roberto Burioni, dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, in merito alle ipotesi sulla tempistica per la riapertura di aziende e scuole.
“Dobbiamo cominciare a pensare a una ripresa delle nostre vite: non possiamo continuare a stare in casa al fine di rimanere in casa per sempre. Però – afferma Burioni -dobbiamo anche sapere in questo momento la situazione è ancora talmente grave da rendere irrealistico qualunque progetto di riapertura a breve”.
Per la fine delle misure di isolamento sociale e per una riapertura di aziende e scuole “è ancora presto, realisticamente bisognerà aspettare almeno fine aprile”, ha detto all’ANSA il virologo Fabrizio Pregliasco, dell’Università di Milano. Di fatto, afferma, “non ci sarà un unico picco di casi ma ci saranno presumibilmente vari picchi sul territorio, in tempi diversi. Dunque l’arma più efficace per ora restano l’isolamento e le misure restrittive”.