Più di due settimane con l’emergenza coronavirus. Ma a Bari c’è una fetta della popolazione che continua a non capire la necessaria applicazione ferrea delle normative sanitarie per fermare o quantomeno limitare la diffusione dei contagi del Covid-19.
In ordine cronologico il sindaco Antonio Decaro è intervenuto lo scorso 13 marzo per chiudere il parco 2 Giugno e le altre aree verdi cacciando di persona i cittadini che continuavano gli assembramenti all’aria aperta: “Dovete andare via, chiudo tutto”. Pochi giorni dopo, il 17 marzo, Decaro ha effettuato un secondo blitz alla spiaggia di Pane e pomodoro e a Bari vecchia: “Non avete capito che siamo in emergenza sanitaria? Credete che quelle immagini dalla Lombardia siano finte?”, ha continuato. I video hanno fatto il giro del mondo, dalla Cina agli Stati Uniti.
Ieri, 27 marzo, l’ultimo atto in difesa del lavoro della polizia locale che evidentemente nel capoluogo pugliese non ha lo stesso “autorità” del primo cittadino: “Mi hanno segnalato – scrive Decaro – che nel mercato di Santa Scolastica alcuni operatori mercatali non solo non rispettano le regole, ma si permettono anche di intralciare il lavoro della Polizia Locale. Allora sono andato a controllare di persona per dire in faccia a queste persone due cose molto chiare”.
“I vigili stanno facendo un lavoro massacrante in tutta la città. Un lavoro rischioso per salvaguardare la salute di tutti. Dovete rispettarli. Non ho mai avuto paura di guardarvi negli occhi e di denunciarvi, e non comincerò ad abbassare lo sguardo adesso che c’è in gioco la nostra salute. Se qualcuno ancora crede di essere intoccabile, in questa città, se lo deve togliere dalla testa. Non siete intoccabili né per la legge, né per il virus”.
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“Credetemi, resterei volentieri a casa con la mia famiglia invece di uscire a fare queste sfuriate. Ma se continuo a intervenire di persona è perché spero che possa servire da esempio per far capire a tutti che continuare a sottovalutare il problema cercando ogni giorno stratagemmi per evitare le regole, sarà la causa della morte di molte persone. Noi possiamo ancora fermarla.Possiamo farlo se tutti facciamo il nostro dovere. Come fanno il loro dovere ogni giorno quegli agenti agli ingressi dei mercati e nel resto della città. Come lo fanno le donne e gli uomini delle altre Forze dell’ordine, i medici, gli infermieri, i volontari. Come fanno il loro dovere ogni giorno, restando a casa in silenzio, centinaia di migliaia di cittadini che con tanti sacrifici hanno capito una piccola grande verità: la salute di tutti dipende da ciascuno di noi. Nessuno escluso”.