Il Miulli di Acquaviva delle Fonti ha dedicato oltre la metà dei propri posti letto accreditati alla presa in carico dei pazienti colpiti da Covid-19, divenendo uno dei punti di riferimento del dispositivo definito dalla Regione Puglia. “L’Ente Ecclesiastico ha risposto prontamente, con senso di responsabilità e abnegazione cristiana, alla richiesta di supporto inviata dalla Regione Puglia”, spiega monsignor Domenico Laddaga, delegato del Vescovo, “dando vita ad una vera e propria alleanza a difesa della salute delle persone”.
L’Area Covid conta su 4 interi piani dell’edificio principale in cui sono state collocate Terapia Intensiva, Malattie Infettive e Pneumologia. Sono stati subito attivati 14 posti letto di Terapia Intensiva e 44 di Malattie Infettive, più altri 44 dopo appena 24 ore. A regime la dotazione potrà superare i 300 posti letto interamente dedicati al Covid-19, di cui 240 per le degenze di Malattie Infettive e Pneumologia, mentre la Terapia Intensiva potrà essere ulteriormente potenziata sino a un massimo di 70 posti letto. La Asl Bari ha inoltre dislocato presso l’ospedale sei specialisti infettivologi. Il direttore generale Asl Bari, Antonio Sanguedolce, spiega: “Abbiamo lavorato intensamente con il Miulli per riuscire ad avviare l’ospedale Covid in tempi veramente molto rapidi, dando così attuazione al piano regionale coronavirus. Questo risultato è il frutto di una sinergia molto forte e viene messo a disposizione della comunità, dando una risposta efficace ai bisogni di salute di tutti. Dobbiamo per questo ringraziare i tecnici che l’hanno reso possibile e gli operatori sanitari che vi operano ogni giorno con grande abnegazione”.