I lavoratori delle aziende metalmeccaniche della Lombardia sciopereranno mercoledì 25 marzo per 8 ore. A dare l’annuncio è il segretario generale della Federazione Italiana Metalmeccanici, Marco Bentivogli, che spiega come tale decisione sia stata presa perché “si consideri la Lombardia una regione dove sono necessarie misure più restrittive sulle attività da lasciare aperte”. Ancora in fase di discussione, secondo le precisazioni dello stesso segretario Fim-Cisl, le modalità di attuazione della protesta.
La notizia giunge in un momento in cui sono già tante le aziende che hanno deciso di incrociare le braccia, in segno di protesta contro il decreto del Governo che avrebbe esteso le attività indispensabili rispetto a quanto concordato con il sindacato. Tra queste, molte del settore aerospaziale, come Ge Avio, Fata Logistic System, Lgs, Vitrociset, MBDA, DEMA, CAM e DAR. “Con questo decreto si pone una questione che dall’emergenza economica ci fa entrare nell’economia di guerra” – è, di contro, il commento di Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria che, ospite della trasmissione Circo Massimo su Radio Capital, prosegue – “Il 70% del tessuto produttivo italiano chiuderà e se chiudiamo il 70% delle attività vuol dire che perdiamo 100 miliardi ogni 30 giorni”.
Il leader degli industriali precisa che le misure emanate con l’ultimo decreto sono addirittura più restrittive di quelle indicate dal governo ai sindacati e, prendendo le distanze dall’ipotesi di uno sciopero generale, invita alla compattezza, anche come “messaggio al paese”. Intanto dall’amministratore delegato di Fca, Mike Manley, giunge la notizia che il gruppo riconvertirà uno dei suoi stabilimenti per la produzione di mascherine facciali. “L’obiettivo” – spiega Manley – “è di iniziare la produzione nelle prossime settimane e arrivare a produrre oltre un milione di mascherine al mese che saranno donate ai primi soccorritori e agli operatori sanitari”.