Confermata l’associazione tra l’esposizione ai fattori di stress e rischio di demenza, con evidente aumento dello stesso rischio nella fascia d’età giovanile. È quanto emerso da uno studio pubblicato negli scorsi giorni sul JAMA, Journal of the American Medical Association: la condizione psichiatrica legata allo stress può aumentare il rischio di malattie autoimmuni.
Le analisi dei ricercatori sono state effettuate utilizzando un database svedese di 106.464 pazienti che presentavano gravi condizioni di stress dovuto a traumi, reazioni acute ad eventi improvvisi e violenti o disturbi dell’adattamento.
I dati sono stati confrontati con 1.064.640 individui non identificati e con oltre 126mila parenti dei partecipanti alla ricerca, privi di disturbi. In dieci anni di studi e osservazioni, i ricercatori hanno dimostrato che, rispetto ai pazienti che non presentano diagnosi di stress grave, quelli con disturbi correlati allo stress hanno il 36% di probabilità in più di sviluppare una malattia autoimmune e il 29% di probabilità in più che questo accada rispetto ai propri stessi famigliari privi di disturbi da stress.
A risultare maggiormente a rischio sono i pazienti con diagnosi di disturbo da stress post traumatico, con una probabilità del 46% di sviluppare una malattia autoimmune. In totale, sono state rilevate mille persone per anno con un’incidenza di malattie neurodegenerative pari a 1,50 tra gli individui con disturbi legati allo stress contro lo 0,82 per le persone prive di una tale sintomatologia: in sintesi, ciò prova un aumento del 57% del rischio di malattie autoimmuni nelle persone che vivono in una condizione di particolare stress. Nello specifico, l’aumento più significativo riguarda i rischi di malattie come il morbo di Alzheimer (36%) e di altre malattie neurodegenerative (80%). La ricerca non presenta, al momento, dati certi per quanto riguarda il morbo di Parkinson e la Sla. L’associazione tra i disturbi legati allo stress e le malattie autoimmuni ha portato risultati evidenti proprio tra gli individui di età più giovane: l’età media dei pazienti che presentano sintomi di disturbi legati allo stress, è infatti di 41 anni circa. Ne consegue, dunque, un aumento del rischio proprio relativo alle fasce d’età più giovani, spesso esposte, a causa dei ritmi odierni, a maggiori fonti di stress. “Il disturbo legato allo stress è associato a un aumentato rischio di demenza, probabilmente attraverso un percorso cerebrovascolare” – precisa il dottor Huan Song, coordinatore del gruppo di ricerca, che prosegue – “Lo stress influisce davvero sulla salute a lungo termine, esso non colpisce solo la salute psichica, bensì rende le persone vulnerabili ad altre malattie fisiche. Ci sono molti trattamenti disponibili per i disturbi legati allo stress ed è importante che le persone siano trattate in tempo con le adeguate terapie”.