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Bari, la Bosch non si ferma per il coronavirus: “In 2mila lavoriamo con la paura”

Pubblicato da: Daniele Leuzzi | Gio, 19 Marzo 2020 - 18:15
Bosch

Tutto fermo per coronavirus ma le fabbriche continuano a produrre. Nella zona industriale di Bari cresce il malcontento tra i 2mila dipendenti dello stabilimento Bosch che convivono con il dilemma del capitalismo tra salute e profitto: “Che senso ha stare 16 ore a casa e 8 ore a lavoro con 2mila persone?”, racconta l’operaio metalmeccanico Antonio Sasso, in un’intervista alla pagina Vostok100k.

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La fabbrica si fermerà solo venerdì per la sanificazione degli ambienti ma nel frattempo sono stai chiusi gli accessi a spogliatoi e sala mensa in modo da ridurre i contatti personali. Nel protocollo attuale, racconta, l’azienda offre in dotazione le mascherine solo nei reparti in cui la distanza di sicurezza non è garantita. Nelle altre zone dello stabilimento i lavoratori hanno dovuto acquistare guanti e mascherine in autonomia.

“Nel mio reparto – aggiunge Sasso – le distanze vengono garantite ma può capitare un guasto alla macchina e mentre sistemiamo gli ingranaggi dobbiamo stare vicini, è inevitabile. La tutela al 100% non c’è, minimizzare i rischi è un conto ma azzerarli è diverso”. “Ho provato molta rabbia all’intervento di Conte e dei ministri. Il decreto “Io resto a casa” si limita alla proposta di cassa integrazione lasciando la discrezionalità all’azienda che preferisce produrre piuttosto che fermarsi”.

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