La conferenza episcopale pugliese, riunita oggi a Bitonto, ha diramato alle chiese le linee guida per il recepimento del decreto del governo. Fino al 3 aprile non si celebrano sante messe festive e feriali con la partecipazione dei fedeli. I presbiteri celebrano l’eucaristia in privato invitando i fedeli «a pregare personalmente o in famiglia, meditando la parola di Dio». Non si celebrano funerali in chiesa e si benedice la salma del defunto direttamente al cimitero con le preghiere rituali della «ultima raccomandazione e commiato».
Le chiese rimangano aperte per la preghiera personale e i fedeli devono tenere la distanza di almeno un metro l’uno dall’altro. Sospese le feste patronali, le processioni, le stazioni quaresimali e qualsiasi altra manifestazione. «Nel dare queste norme – dicono i vescovo pugliesi – siamo consapevoli di invitare il popolo di Dio ad un digiuno forzato dall’eucaristia ma siamo anche fiduciosi che non mancherà a nessuno il nutrimento della parola di Dio e della preghiera personale e che questo grande sacrificio potrà contribuire a tutelare la salute di tutti i cittadini. Mentre siamo vicini a quanti stanno soffrendo per la perdita di una persona cara o sono stati colpiti dal coronavirus, esprimiamo apprezzamento e sostegno al personale sanitario che in queste ore si sta spendendo generosamente nella cura dei malati», aggiungono.