La Procura di Bari ha chiuso le indagini preliminari nei confronti di Vincenzo De Bustis Figarola, ex amministratore delegato della Banca popolare di Bari, accusato di falsa testimonianza.
L’ex ad, nell’ambito di un procedimento dinanzi al giudice del lavoro di Bari, avrebbe mentito sul ruolo di un dirigente, Luca Sabetta, tra i testimoni chiave dell’indagine sulla gestione della banca. L’inchiesta costituisce uno dei rivoli della più ampia indagine sull’istituto di credito barese, che ha portato il 31 gennaio scorso alla interdizione di De Bustis e all’arresto con concessione dei domiciliari di Marco e Gianluca Jacobini, rispettivamente ex presidente ed ex co-direttore della banca, e dell’ex responsabile bilanci Elia Circelli (per quest’ultimo l’arresto è stato revocato dal Riesame e sostituito con l’interdizione) per i reati, a vario titolo contestati, di falso in bilancio e ostacolo alla vigilanza. Nel procedimento che ha portato agli arresti, i due Jacobini e De Bustis rispondono anche di maltrattamenti ed estorsione ai danni di Sabetta, anche se questa accusa non è alla base delle misure cautelari.
Stando alla denuncia di Sabetta, a partire dal 2013 gli allora amministratori della banca avrebbero tenuto «condotte vessatorie», «creando condizioni lavorative avverse, sì da impedirgli il pieno e totale svolgimento delle mansioni per le quali era stato assunto (ChiefRiskOfficer), iniquamente ed ingiustificatamente relegandolo, attraverso pressioni ed intimidazioni, nonché mediante la minaccia di perdere il posto di lavoro, ad una situazione di pressoché totale inattività». Tali circostanze, oltre che nell’inchiesta penale, sono finite in un procedimento dinanzi al Tribunale del lavoro, nell’ambito del quale, sentito come testimone nel gennaio 2019, De Bustis avrebbe reso «dichiarazioni mendaci». (Ansa)