Negli anni Novanta a Bari esisteva un club in grado di tener testa a quelli di Londra con una programmazione musicale d’avanguardia. Lo ricorderà bene chi oggi ha qualche filo argentato tra i capelli.
“Fez” così si chiamava il collettivo. Una fucina di artisti e una factory di sviluppo per le nuove idee. Simbolo non solo di un movimento musicale ma culturale, nel senso più ampio del termine, dove si proiettavano film di culto e si incontravano appassionati di poetiche beat e dei libri di autori come Jean Paul Sartre e Boris Vian.
Un luogo in continuo fermento ed evoluzione diretto da Nicola Conte, produttore, musicista e autore, da sempre a suo agio sulla scena internazionale e direttore artistico di questa creatura in grado di produrre a Bari un sound modernissimo per la provincia italiana.
Da qualche giorno il nome “Fez” ha ripreso a circolare sui social network della sfera barese. E tra un’allerta per Coronavirus, una notizia di cronaca e una fake news si fa strada tra vecchio e nuovo pubblico, talvolta nel ricordo di quello che era, talvolta incuriosito da queste tre lettere e dal significato più profondo che si cela dietro di esse.
All’inizio degli anni 20 del nuovo millennio Nicola Conte ha deciso di far ritrovare al capoluogo pugliese quella dimensione musicale oltreconfine e lo fa attraverso l’appuntamento “Afrocosmico – Club culture e controcultura”, fissato per il 7 marzo al The Cellar di Bari (via Principe Amedeo, 154 – ore 22, ingresso libero) e naturalmente targato Fez. Un preludio per un progetto più grande. L’appuntamento del 7 marzo sarà infatti il primo di una serie di happening che porteranno il prossimo autunno alla grande festa per i 30 anni dalla nascita del Fez a Bari.
Sulla scia delle sperimentazioni musicali che da sempre animano il suo percorso artistico, Nicola Conte suonerà assieme a Cloud Danko e ad Antonio Martino, uno dei fondatori del Fez, per condurre il pubblico in un nuovo affascinante viaggio nei suoni afro inspired e club oriented, solo vinile. Attingendo ad una vasta gamma di ispirazioni che vanno dallo Spiritual Afro Jazz, Afro Funk, alla Tribal House e Detroit House, passando per l’Afrobeat & Uplifting Soul Disco, il set viaggerà nello spazio e nel tempo dando vita ad una esibizione pervasa da una vera atmosfera dancefloor, alla ricerca del suono umanistico del vinile capace di restituire musica per le menti libere.
“L’anniversario del Fez Club non è un’operazione nostalgia – ci tiene a precisare Nicola Conte – ci rivolgiamo ad un nuovo pubblico che possa essere la confluenza di generazioni diverse. Non ho mai pensato che la musica potesse avere dei limiti di età e di tempo. Un 18enne ha già una personalità che lo porta a scegliere di ascoltare un determinato tipo di musica”.
“Io sono cresciuto – aggiunge l’artista – in un periodo in cui l’idea di cultura alternativa era fondamentale, c’era la spinta dinamica a provare delle cose nuove, perché non ci sentivamo parte di un sistema. Oggi non si percepisce questo contrasto perché l’altro è stato così sommerso dalla paura di essere diverso che tutto sembra uguale. E questo ha portato anche all’abbassamento del livello di attenzione e di sperimentazione. Non si lascia spazio alla ricerca, è tutto molto fine a se stesso. La musica invece ha il potere di elevare lo spirito e di rompere con un certo lassismo culturale che ci circonda. È chiamata a fare questo. E deve tornate a fare questo. Al Fez”.
“Celebriamo i 30 anni passati dalla prima serata del Fez, vogliamo dimostrare come da quell’entusiasmo giovanile si siano sviluppate delle carriere, molti sono diventati dei musicisti affermati, io stesso un produttore. Sarà un Fez 2020 in cui ci aspettiamo la presenza di molti ragazzi. L’obiettivo è quello di mostrare un’altra musica, un percorso altro, che possa essere seguito dalle nuove generazioni. E ovviamente l’attenzione sarà quella di coinvolgere anche giovani artisti”, spiega Antonio Martino, uno dei fondatori del Fez e dell’etichetta A.MA Records.
Cloud Danko, generazione anni Ottanta, è un altro volto di questo progetto:
“Sono felice ed onorato – dice Cloud Danko – di essere parte integrante di Afrocosmico che rappresenta il nuovo volto del Fez, movimento che ha fatto la storia musicale della città di Bari e non solo. L’obiettivo più importante per me è la crescita culturale e musicale attraverso la condivisione di quelli che sono i frutti delle nostre costanti ricerche in fatto di Spiritual Jazz, Afro Funk, Soul, Disco, Afrobeat e House. Con Nicola Conte abbiamo, già da anni, intrapreso questo percorso attraverso “Love Flower”, una serie di mix pubblicati online che hanno ricevuto ottimi riscontri. Ora abbiamo deciso di riportare il tutto nel club per dare la possibilità, anche ad un pubblico più giovane, di poter conoscere e danzare su sonorità che sono molto apprezzate nei club di tutto il mondo, ma ancora poco proposte qui da noi”.