Nel 2019 in Puglia, rispetto all’anno precedente, sono aumentati i contratti a tempo indeterminato, di apprendistato e stagionali, in caldo invece quelli a tempo determinato e in somministrazione. Lo rivela l’Inps Puglia che ha diffuso i dati relativi al mondo del lavoro. Complessivamente le assunzioni, riferite ai soli datori di lavoro privati, nel 2019 sono state 7.171.000. Nel 2019 i contratti a tempo determinato trasformati in indeterminato sono stati 706.000 (+170.000 sul 2018, +31,8%). In crescita risultano anche le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo (+18.000, +27,6%).
Le cessazioni, invece, sono state 7.010.000, in diminuzione rispetto all’anno precedente. Le imprese con oltre 15 dipendenti hanno evidenziato maggiori indici di crescita, rispetto alle piccole, con riferimento ai contratti a tempo indeterminato e di apprendistato mentre il trend di contrazione dei tempi determinati e della somministrazione è risultato comune e sostanzialmente analogo tanto per le imprese fino a 15 dipendenti che per quelle di dimensione maggiore. Su un totale di 2.438.000 nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato (incluso l’apprendistato) – attivati sia con assunzioni sia con trasformazioni – quelli agevolati risultano pari a 614.000 (circa il 25%), di cui 95.000 dovuti all’esonero strutturale giovani under 35 previsto dalla legge di stabilità 2018. Quanto ai motivi di cessazione, si registra una contrazione dei licenziamenti economici (-4%) e delle risoluzioni consensuali (-15%) a fronte di una crescita dei licenziamenti disciplinari (+3%) e delle dimissioni (+7%).
La differenza tra assunzioni e cessazioni risulta positivo e pari a +161.000, inferiore sia a quello registrato alla fine di novembre 2018 (+170.000) sia a quello registrato alla fine di dicembre 2018 (+375.000). Il trend occupazionale, pertanto, pur rimanendo tuttora positivo, risulta in decelerazione. Il saldo dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato è passato da +153.000 (12/2018) a +365.000 (12/2019), mentre quello dei rapporti a tempo determinato è andato in direzione opposta, passando da +46.000 (12/2018) a -229.000 (12/2019). I lavoratori impiegati con Contratti di Prestazione Occasionale (CPO), a dicembre 2019 si attesta intorno alle 20.000 unità (in calo rispetto allo stesso mese del 2018); l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 275 euro.