Sono sinora 11 le vittime accertate per il coronavirus in Italia. Le ultime quattro vittime sono un 84enne di Nembro, in provincia di Bergamo, un uomo di 91 anno di San Fiorano, una donna di 83 anni di Codogno, entrambi in provincia di Lodi e una donna di 76 anni che era stata ricoverata in rianimazione a Treviso per complicanze respiratorie. Secondo quanto riferito dal commissario straordinario Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa alla protezione civile, sono 322 i contagiati in Italia, di cui tre in Sicilia. C’è il primo caso di coronavirus a Barcellona: una donna italiana di 36 anni residente in Spagna. Era appena rientrata da un viaggio in Italia tra Bergamo e Milano.
“In Italia c’è una popolazione anziana e si spiegano così i tassi di mortalità del 2-3%. Gli anziani sono più fragili, lo vediamo con l’influenza. Da quest’ultima possiamo proteggerli con il vaccino; non essendoci il vaccino per il Coronavirus c’è la mortalità. L’unica maniera per proteggerli è circoscrivere i focolai come si sta facendo”. Lo ha detto Giovanni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità in conferenza stampa alla Protezione civile. Prima che fosse individuato il ‘caso indice’, vale a dire il 38enne di Cologno, il coronavirus era già in circolazione nel lodigiano da “una/due settimane”. Lo ha detto il direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Iss Giovanni Rezza confermando il focolaio “è abbastanza circoscritto”. “Quasi tutto – ha precisato – è riconducibile all’epicentro dell’epidemia, che si trova nel lodigiano. Poi ci sono un paio di focolai più piccoli in Veneto. Ma gli altri sono casi che vengono dall’epicentro dell’epidemia.