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Bari, nei terreni confiscati nascerà un bosco urbano: 600 alberi di melograno

Pubblicato da: Daniele Leuzzi | Lun, 24 Febbraio 2020 - 14:00

I terreni confiscati alla criminalità organizzata in contrada Marrone a Valenzano (Bari) saranno destinati alla piantumazione dei primi 600 alberi di melograno del progetto Fattoria dei Primi.

Dall’8 marzo il team Fortunale e la Cooperativa Sociale Agricola Bio Semi di Vita uniscono le forze per seguire insieme un percorso di crescita per il territorio e le realtà sociali che lo vivono. Il progetto Fortunale, dedito alla produzione di maglioni 100% in lana biologica realizzati con tinture naturali e consegnati in packaging plastic free, avvia la realizzazione della sua piccola foresta che vuole cambiare la moda.

Per ogni maglione venduto, infatti, l’azienda pianterà un albero che sarà numerato e il cui numero verrà ricamato sul capo, rendendolo unico e coinvolgendo il cliente nella filosofia aziendale. D’altra parte la Cooperativa Sociale Bio Semi di Vita, da sempre impegnata in attività di inserimento lavorativo di persone con disabilità e minori appartenenti al circuito penale, mediante l’agricoltura sociale, avvia le attività per l’utilizzo dei terreni sequestrati alla mafia a Valenzano. Il prodotto raccolto dal frutteto Fortunale produrrà melograni destinati alla produzione di gelatine e confetture indirizzate al mercato nazionale. Un’agricoltura che accoglie e non giudica permetterà l’inserimento di persone con uno svantaggio di vita o di salute restituendo dignità attraverso il lavoro.

A trentasei anni dalla nascita della Legge 646, Rognoni – La Torre, prevale l’impegno di restituire i beni confiscati alla criminalità organizzata a persone che possano attuare processi di riutilizzo sociale. Gli Immobili confiscati in Italia sono circa 17.000 (Fonte http://www.benisequestraticonfiscati.it/), 88 dei quali sono a Valenzano. La volontà di ridefinire in un contesto di legalità la valorizzazione economico-sociale di un bene restituito è il segnale di vitalità e di riscatto che le comunità possono giocare nel segno della costruzione di capitale sociale diffuso capace di alimentare fiducia diffusa e tendenza alla cooperazione.

Foto Facebook – Cooperativa Sociale Bio Semi di Vita

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