Il gup del Tribunale di Bari Francesco Mattiace ha condannato tre imputati a pene comprese tra i 3 anni e 2 mesi e i 18 mesi di reclusione e ha ratificato nove patteggiamenti a pene tra i 2 anni e 6 mesi e i 12 mesi di reclusione al termine di un procedimento su un gruppo di giovani presunti spacciatori baresi tra i 19 e i 36 anni di età, noti come “quelli di Gomorra”, accusati di rifornire di droga nelle zone della movida barese, come largo Adua, e a domicilio nel complesso residenziale di Parchitello, a Noicattaro. La sentenza è stata emessa al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato, contestualmente alla ratifica dei patteggiamenti.
Secondo le indagini della Guardia di Finanza coordinate dal pm Francesco Bretone, che nel dicembre 2017 portarono all’arresto degli odierni imputati, i clienti, professionisti baresi e anche numerosi minorenni, appartenevano alla cosiddetta “Bari bene”.
Le ordinazioni di droga, marijuana, hashish e cocaina, avvenivano tramite WhatsApp o attraverso i social usando un linguaggio criptico. “Due Peroni piccole”, per esempio, corrispondevano a due dosi di cocaina. Sui social i presunti spacciatori, alcuni dei quali incensurati insospettabili, usavano fotografie e nickname mutuati da personaggi delle serie televisive ispirate al narcotraffico.