Una procedura unica e quindi più rapida per aumentare i prelievi d’organo. La recente delibera della Direzione generale della ASL Bari segna un punto importante a favore della donazione, definendo una procedura omogenea per le quattro unità di Rianimazione distribuite sul territorio aziendale, negli ospedali di Bari, “Di Venere” e San Paolo, e in quelli di Altamura e Monopoli.
Dall’accertamento di morte cerebrale alla donazione di organi e tessuti, un percorso racchiuso in sette passaggi descritti minuziosamente da un team di professionisti e verificato dalla Commissione Permanente Aziendale in materia di donazioni, prelievi e trapianti di organi e tessuti. Aspetti sanitari, formali e operativi che riguardano l’identificazione del paziente in morte encefalica, la modalità di allertamento del Collegio Medico, l’accertamento di morte encefalica, la valutazione dell’idoneità del potenziale donatore, così come la fase delicatissima del colloquio con i familiari, il Trasporto in Sala Operatoria e, in ultimo, la modulistica da impiegare.
Il percorso è il risultato di un impegno più ampio che ASL Bari sta portando avanti in tema di cultura della donazione, in stretta collaborazione con il Centro Regionale Trapianti e con la rete nazionale. «Da un anno – spiega Giuseppe Tarantino, coordinatore aziendale per la donazione di organi e tessuti – è attiva la rete dei punti di raccolta della volontà in vita, distribuiti capillarmente su tutto il territorio aziendale: distretti, poliambulatori e ospedali dotati di Urp». In totale circa una trentina di sportelli, che offrono ai cittadini la possibilità di esprimere la propria volontà, oppure semplicemente di ricevere informazioni su una materia che investe aspetti personalissimi come la salute, la donazione e i trapianti ma che, allo stesso tempo, induce ad una riflessione sul modo di sentirsi e rendersi utili agli altri attraverso gesti di grande umanità.
I punti di raccolta aziendali vanno così ad affiancarsi alla rete più estesa costituita dagli Uffici Anagrafe dei Comuni, ai quali la legge 91 del ’99 ha affidato il compito di raccogliere la volontà dei cittadini al momento del rinnovo della carta d’identità.
«La Asl – aggiunge Tarantino – offre alle persone uno strumento in più per esprimere la propria volontà e, soprattutto, lo fa avvicinandosi il più possibile alle comunità. Anche per questo il nostro impegno di sensibilizzazione va anche oltre e, grazie ad un’intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale, Centro Regionale Trapianti e associazioni di volontariato del dono, andiamo a fare formazione e promozione della cultura della donazione in cinque istituti scolastici superiori, coinvolgendo docenti, volontari e i ragazzi stessi, che diventano veri e propri opinion leader». Vicini alle persone e ai giovani, perchè parlare di generosità e altruismo con il loro linguaggio può aiutare la donazione a diventare davvero “virale”.