«Questi due mesi per noi sono stati parte di un esperimento, che ha funzionato in Emilia-Romagna, adesso bisognerà capire se può essere riprodotto in Puglia, Liguria, in tutte le regioni che vanno al voto e in quelle che non vanno al voto». Lo ha detto Mattia Santori, uno dei leader delle Sardine, a Taranto per la prima tappa pugliese (la seconda stasera a Squinzano, Lecce) della staffetta nazionale di “Tina la Sardina gigante”, striscione poi preso in consegna proprio dagli esponenti leccesi.
«A un sindacato non gli chiedi se è di destra o di sinistra – ha spiegato Santori parlando del posizionamento delle Sardine – ma gli chiedi di proteggere i lavoratori. Io posso essere di sinistra, qualcun altro di destra o di centro ma non è importante». Riferendosi all’incontro con i ministri Peppe Provenzano e Francesco Boccia, Santori ha poi precisato di aver avuto un confronto con «ministri della Repubblica, non abbiamo incontrato esponenti del Pd – ha detto -. Con Conte, stiamo aspettando che ci comunichi se ci vuole incontrare e quando ci vuole incontrare. Noi abbiamo scritto una lettera, ci hanno risposto attraverso le segreterie e ora stiamo aspettando».
«Sul piano per il Sud – ha proseguito – il giudizio è positivo perché intanto si parte da un piano accurato, analitico, ma i fondi che ci sono sopra, come ha ammesso lo stesso Provenzano, sono molto inferiori a quelli che dovrebbero esserci». Alla domanda di un cronista sul siderurgico ex Ilva, Santori ha detto che «non siamo qui per dire se va chiusa l’Ilva o va lasciata aperta. Io sono venuto per conoscere delle persone», ha aggiunto, «per incontrare le sardine pugliesi».