E’ stato pubblicato sul portale della rivista scientifica Crital Care Exploration il risultato di una tecnica sperimentata con successo all’ospedale Bambino Gesù di Roma, che apre nuove prospettive nella lotta alla leucemia.
L’equipe guidata dalla dottoressa Gabriella Bottari ha seguito il caso di un quattordicenne affetto da una grave forma di leucemia linfoblastica acuta. Il paziente era stato ricoverato in terapia intensiva, a seguito dell’infusione delle CAR-T nel sangue aveva sviluppato una grave insufficienza respiratoria. Sottoposto al nuovo protocollo è stato dimesso dalla terapia intensiva in quindici giorni in buone condizioni. Ma come funziona questa tecnica? Il sangue del paziente viene prelevato e fatto transitare in due “colonne di assorbimento”, per poi venire trasfuso nuovamente nel corpo del paziente. In sostanza la superficie del sorbente presente nelle colonne (grande come quattro campi da calcio) “cattura” grazie a delle speciali resine i linfociti T.