Non perdono tempo sindacati e lavoratori dell’EIPLI, l’ente che in Puglia, Lucania e Irpinia dal 2011 è in fase di liquidazione e che continua a consolidare una debitoria che ha raggiunto la cifra di 67 milioni di euro, molti dei quali aggrediti con decreti ingiuntivi esecutivi.
“Un buco che mette in discussione i compiti di gestione, esercizio e manutenzione – dichiarano i segretari generali di Fai, Flai e Uila regionali Paolo Frascella, Antonio Gagliardi e Pietro Buongiorno – e mina le basi per il mantenimento dei livelli occupazionali, oggi costituiti da elevata capacità professionale che, nonostante tutte le difficoltà e le opinabili scelte di indirizzo politico, garantiscono una capacità di intervento sui diversi territori regionali di assoluto rilievo”.
L’Ente agisce quale fornitore all’ingrosso di acqua non trattata, per usi potabili agli acquedotti pugliese, lucano e consorzio jonico-cosentino in Calabria; per usi irrigui ad ARIF e nove consorzi di bonifica e per usi industriali a ex ILVA, FCA e altri utenti minori.
Nell’assemblea molto partecipata che si è tenuta lunedì 10 febbraio scorso presso la sede della Direzione di Bari in Viale Japigia – fanno sapere Fai, Flai e Uila – è stata analizzata la situazione emergenziale in cui sono piombati i 70 dipendenti a tempo indeterminato della Puglia e altri 80 in Basilicata e Campania, senza contare i 46 rapporti di lavoro a tempo determinato che presto dovranno lasciare il lavoro a causa dell’impossibilità di vedersi rinnovato il contratto. Si è deciso di agire attraverso le segreterie nazionali della triade per chiedere ai ministeri competenti, delle Finanze e dell’Agricoltura, un tavolo di confronto nonché alla Regione Puglia, in particolare al Presidente Emiliano e all’Assessore alle Attività Produttive, Borraccino, per chiedere di dare seguito a ciò che le norme nazionali hanno previsto nel corso del tempo, da ultimo il decreto Crescita, e che prevedono in concomitanza della fase liquidatoria, la costituzione di una società per azioni a totale capitale pubblico.
“Abbiamo indetto una giornata di sciopero per il giorno 21 febbraio prossimo – concludono Frascella, Gagliardi e Buongiorno – con un presidio di protesta da tenere presso la Prefettura di Bari, e scritto ai Prefetti di Taranto e Bat in quanto territori interessati dalla presenza di strutture gestite da EIPLI. Si comincerà così e si andrà avanti ad oltranza fino a quando non ci verranno date risposte certe per la salvaguardia dei livelli occupazionali e per garantire le funzioni fondamentali per un territorio particolarmente bisognoso delle attività irrigue e opere idrauliche”.