In due dei tre interventi del 118 al domicilio di Giulia Mininni, la 48enne barese deceduta due giorni fa nel Policlinico di Bari, sarebbe stato rifiutato il trasporto in ospedale. Stando a quanto ricostruito sulla base delle schede di ambulanza dal direttore del 118, Gaetano Dipietro, per tre volte era stato chiamato il sistema emergenza sanitaria e tutte le volte l’ambulanza era intervenuta al domicilio della paziente.
I sintomi riferiti dai familiari della donna erano mal di gola e dolori all’interno della bocca a causa dei quali, sempre stando al racconto dei parenti, la signora non si alimentava da qualche giorno per difficoltà a deglutire. Dopo il primo intervento del 118, alcuni giorni prima del decesso, sarebbe stato rifiutato il trasporto in ospedale con rinvio al medico di base per le valutazioni del caso. Il secondo intervento risale a sabato scorso. Anche in quella occasione risulta un rifiuto al trasporto in ospedale sottoscritto da un familiare. Alla terza chiamata al 118, un’ora dopo, la situazione era ormai precipitata e all’arrivo dell’ambulanza la donna sarebbe stata già in arresto cardiaco. Le manovra rianimatorie, riferisce il 118, sono iniziate sul posto, poi in ambulanza nel tragitto verso il pronto soccorso del Policlinico dove sono continuate fino alla dichiarazione del decesso. Dalle schede di intervento risulta, inoltre, che in uno dei tre soccorsi la donna sarebbe stata sottoposta ad elettrocardiogramma.
Sulla vicenda la famiglia ha sporto denuncia ai carabinieri e il fascicolo è ora all’attenzione della Procura di Bari che nei prossimi giorni disporrà l’autopsia.