Diffusione della legalità ambientale, tutela del territorio e salvaguardia dell’ambiente del paesaggio e del patrimonio forestale, contenendo i danni provocati da incendi, rifiuti, illeciti amministrativi e diffusione della xylella. Sono alcuni dei risultati raggiunti nel 2019 dai Carabinieri forestali che hanno incrementato del 12,26% rispetto all’anno precedente le attività di controllo sul territorio regionale.
Nell’anno che si è appena concluso è aumentato il numero di reati perseguiti (+24.83%) coniugati a una significativa contrazione degli illeciti amministrativi accertati (-15.67%) rispetto al 2018. Ma preoccupa il numero ancora alto degli incendi boschivi dolosi e quello dell’illecito abbandono dei rifiuti e delle discariche abusive. «Stiamo cercando di rafforzare il dispositivo di controllo tentando anche di avviare strategie sinergiche con le polizie locali e le altre istituzioni perché è importante diffondere la cultura della legalità ambientale», ha commentato il comandante regionale, gen. di Brigata Antonio Danilo Mostacchi. Nell’anno c’è stata anche una maggiore partecipazione dei cittadini che attraverso il 1515 hanno contribuito a segnalare le aggressioni al territorio.
Tra queste ultime, l’abbandono incontrollato di rifiuti, le discariche abusive e i traffici organizzati che, assieme alle forme di smaltimento illecito e alla combustione dei rifiuti, sono tra le cause di più forte perturbazione per l’ambiente. I Carabinieri forestali si sono impegnati a contenere anche la diffusione della Xylella fastidiosa potenziando i controlli: 5.572 controlli, +95,10% rispetto al 2018. Ma ancora troppi sono gli incendi dolosi. «La piaga degli incendi boschivi resta ancora une delle forme di aggressione più temibili sul territorio – ha aggiunto il generale Mostacchi – L’anno scorso la Puglia ha registrato, in linea con gli anni precedenti, un numero di incendi boschivi di poco superiori ai 350 eventi che però rappresentano per la Puglia il terzo posto nella classifica nazionale». «C’è stato un calo di questi eventi all’interno delle aree protette – ha aggiunto il generale – ma dobbiamo cercare ancora di più, con maggiore impegno, alla luce delle cause che principalmente sono di natura dolosa, di trovare forme di collaborazione investigativa per risalire agli autori dell’ignobile reato di incendio boschivo».