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Bari, nuovo centro raccolta a Catino: il Comune non convince, secco il no dei residenti

Pubblicato da: Francesca Emilio | Ven, 7 Febbraio 2020 - 14:45

Non si placano le polemiche in merito al centro di raccolta rifiuti che sorgerà a Catino, in via Caravella, nell’area situata di fronte all’ex campo di calcio abbandonato. Nonostante la ricerca di dialogo da parte dell’assessore Pietro Petruzzelli, che ha incontrato ieri la comunità all’interno del salone della parrocchia di San Nicola del quartiere, quello dei cittadini è un no secco.

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Sono diverse infatti le perplessità maturate sia prima, sia durante l’incontro. In prima istanza i dubbi dei residenti hanno riguardato l’assenza di comunicazione da parte delle istituzioni che, secondo gli stessi, avrebbero dovuto informare la comunità prima che il tutto fosse deciso. Ma non solo.

Dopo aver preso visione del progetto (che prende spunto da un modello europeo) , l’opinione non è cambiata: il centro, secondo i residenti, è troppo vicino alle case. “Abbiamo capito di cosa si tratta – hanno detto alcuni dei cittadini – ma noi qua il centro di raccolta non lo vogliamo. La gente se ne va dal quartiere, non viene ad acquistare qui. Non siamo in Germania dove le cose funzionano, servono opere per i giovani prima di un centro di raccolta”. “Con la raccolta porta a porta sono aumentati i topi – ha commentato un altro residente con foto alla mano, il quale ha continuato – con il centro la situazione peggiorerebbe, per non parlare degli odori, soprattutto d’estate”. Petruzzelli però ha subito replicato cercando di spiegare, ancora una volta, che il centro di raccolta è l’esatto opposto di una discarica, facendo da supplemento alla normale raccolta porta a porta all’interno del quale, inoltre, non solo ci sarà sorveglianza, ma i rifiuti – ha sottolineato – saranno ritirati ogni giorno da chi di competenza.

A destare maggiore preoccupazione per i residenti però è proprio la competenza di gestione del centro, non il progetto in sé, ritenuto anche lodevole da parte di alcuni. La competenza spetterebbe all’Amiu, azienda barese che si occupa da anni della raccolta rifiuti. “La stessa azienda che ha in gestione il deposito di San Pio” – hanno commentato i cittadini. I bambini giocano nella latrina. Per come funzionano le cose qui, è così che andrebbe a finire, diventerebbe un altro luogo abbandonato, una discarica”. I cittadini hanno inoltre espresso preoccupazione per la difficoltà nel raggiungere il quartiere, a causa dei due passaggi a livello spesso chiusi per via del traffico ferroviario. Bisogna fare un giro molto lungo per accedere al centro raccolta.

“Prima si occupi della nuova viabilità, poi pensi al punto di raccolta, viviamo già nel disagio, ci sono tante altre cose da fare” – hanno commentato ancora i cittadini, i quali, dopo anni di promesse, dichiarano di aver perso fiducia nei confronti delle istituzioni. “Vogliamo sapere se c’è la possibilità di spostare il centro di raccolta, se esiste un’alternativa sempre nel 5 Municipio, se invece dovrà essere fatto obbligatoriamente qui agiremo di conseguenza”, hanno concluso gli stessi che, pare, si stiano già organizzando per una raccolta firme. “Per il progetto erano stati individuati altri siti – ha risposto Petruzzelli cercando di andare incontro alle richieste dei cittadini – quei suoli però, sia per mancanza di sottoservizi, sia per altre ragioni, non erano adatti.

“È fondamentale che nel 5 Municipio si apra un centro di raccolta – ha concluso l’assessore – l’impegno da parte mia è quello di interrogare nuovamente i tecnici per vedere se viene fuori un suolo comunale diverso rispetto a questo. Se pensassi che i cittadini hanno sempre ragione non avrei fatto la rivoluzione dei rifiuti qui”. L’epilogo della vicenda è rimandato ad un incontro, da fissare a breve termine, prima del 28 febbraio, data di scadenza del bando regionale al quale il progetto è stato presentato. Entro quella data l’assessore si è impegnato a tornare con proposte alternative rispetto a quella del quartiere.

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