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Puglia, la Regione “regala” ai piccoli Comuni 160 defibrillatori

Pubblicato da: redazione | Mar, 4 Febbraio 2020 - 18:00

La Regione Puglia ha intrapreso un ambizioso percorso di cardioprotezione regionale, volto a supportare i Comuni pugliesi nella dotazione di defibrillatori semiautomatici esterni (Dae), completi di teche per uso esterno e interno, che saranno distribuiti sul territorio regionale a scuole e associazioni sportive attraverso i Comuni, al fine di consentire interventi immediati salvavita in caso di improvvise e imprevedibili circostanze di insufficienza cardiaca.

Lo comunica la Regione sottolineando che per dare una prima esecutività a questo percorso la Giunta ha finanziato, con un primo stanziamento di 200.000 euro, sia l’acquisto di defibrillatori semiautomatici esterni, sia la realizzazione di corsi di formazione per il corretto utilizzo degli stessi affidando ad Aress Puglia (Agenzia regionale socio sanitaria) il compito di governare tali attività. Ad oggi l’Aress ha acquistato 160 defibrillatori da destinare a tutti i Comuni con popolazione sotto i diecimila abitanti; e coordinerà anche l’erogazione gratuita della formazione di circa mille unità di personale indicate dalle stesse amministrazioni comunali beneficiarie. Al termine delle operazioni, tutti i cittadini avranno la possibilità di reperire le informazioni riguardanti la disponibilità del Dae sul sito ‘sanita.puglia.it’ e sull’App di Puglia Salute.

«Quella della cardioprotezione del territorio è un’iniziativa di alta civiltà sanitaria e sociale – afferma il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – e consentirà a tutti i comuni di avere un adeguato presidio per la defibrillazione precoce, evitando così disgrazie sulle quali il tempo è la componente di cura più importante e i Comuni, con i loro sindaci e i volontari formati, diventano gli alleati più importanti». Per Raffaele Piemontese, assessore regionale al Bilancio e allo Sport, «la tecnologia ha contribuito alla diffusione di strumenti, fino a poco tempo fa, nella disponibilità solo degli specialisti. Abbiamo avvertito il dovere di allargare l’accesso a questi apparecchi salvavita e di fare crescere a livello popolare la cultura che serve a un loro utilizzo consapevole e responsabile».Interrogherò il ministro della Salute Roberto Speranza» per conoscere «le iniziative che intenda adottare per migliorare la situazione dell’Ospedale Giovanni XXIII di Bari e per garantire ai cittadini e ai pazienti i livelli essenziali di assistenza» (Lea). Lo comunica in una nota il deputato pugliese di Fratelli d’Italia, Marcello Gemmato, precisando di avere appreso «che una mamma barese ha atteso oltre cinque ore nel pronto soccorso del Giovanni XXIII per poter far visitare la sua piccola, ed è dovuta andar via senza alcun controllo poiché c’era un solo pediatra per decine e decine di bimbi malati». «Confido nella solerzia del ministero – conclude – soprattutto considerando il periodo di picco influenzale ordinario».

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