Costrinsero un imprenditore barese a pagare una tangente di 25mila euro per ottenere l’approvazione di una delibera in Consiglio comunale che dichiarava edificabili alcuni suoli di sua proprietà, erroneamente inclusi in aree vincolate. Dopo 18 anni la Cassazione ha reso definita la condanna di tre ex consiglieri comunali di Bari al risarcimento danni nei confronti dell’imprenditore Lorenzo De Santis e della società Desco srl, pur dichiarando la prescrizione del reato di concussione.
I fatti contestati risalgono al 2002. Giuseppe Gonnella e Gaetano Anaclerio, ex consiglieri comunali di Forza Italia, e Felice Amodio, loro compagno di partito e in precedenza anche lui consigliere (tutti e tre arrestati per questa vicenda nel maggio 2003), chiesero all’imprenditore prima 45mila euro, 5 mila euro per ciascun consigliere di Fi, poi ridotti a 25mila euro. Se l’imprenditore non avesse accettato di pagare avrebbero insabbiato o fatto rigettare l’istanza presentata al Comune di Bari, diretta ad ottenere l’inserimento di un’area di sua proprietà al San Paolo di Bari nella perimetrazione cartografica dei ‘territori costruiti« e avrebbero »ostacolato la successiva approvazione del progetto di lottizzazione«.
Il denaro fu consegnato dall’imprenditore ad Amodio in due soluzioni, entrambe in contanti, da 10mila e 15mila euro, e poi suddiviso con i due consiglieri complici. In primo grado, nell’ottobre 2014, i tre furono condannati alla pena di 2 anni e 8 mesi per concussione. La Corte di Appello, nel novembre 2019, aveva riqualificato l’accusa in induzione indebita, dichiarando la prescrizione del reato. Ora la Cassazione ha nuovamente qualificato il fatto come concussione, confermando la prescrizione e la condanna al risarcimento nei confronti di De Santis e della società Desco srl, difesi da Alessandro Dello Russo e Michele Laforgia (Polis Avvocati).