Una lattina può trasformarsi in una macchina fotografica per immortalare in bianco e nero i luoghi simbolo di Bari: la Basilica di San Nicola, il teatro Margherita, il lungomare visto dalla Muraglia. Il tutto attraverso il riutilizzo di oggetti comuni, come una lattina di birra vuota, e la riscoperta di tecniche all’origine dell’immagine analogica e della pittura. Il progetto “Forografando”, ideato da Vittorio Arcieri, mira a fotografare senza tecnologia ma solo con un foro. Il contenitore di metallo diventa così la camera obscura in cui inserire la carta fotografica per ottenere dei negativi che poi vengono riprodotti a contatto. Con lo sviluppo successivo si ottiene uno scatto vintage unico nel suo genere.
La stenoscopia (dal greco stenos opaios, stretto foro) è un procedimento che sfrutta il principio della camera oscura attraverso un foro stenopeico capace di proiettare la luce ottenendo immagini capovolte. Anche nella pittura, la tecnica fin dal V e IV secolo a.C consentiva anche di riprodurre immagini di gradi dimensioni all’interno di camere mobili, delle tende in cui non penetra la luce, per riprodurre su tela con maggiore fedeltà i paesaggi naturalistici.