Negli ultimi 20 anni, tra il 1990 e il 2019, il consumo di olio d’oliva in generale è aumentato a livello mondiale dell’82,4%. Per la campagna 2019/20 le previsioni sono positive.
Secondo i dati ufficiali nazionali e le stime del segretariato esecutivo del Consiglio oleicolo internazionale (Coi), i consumi mondiali potrebbero raggiungere nel 2020 3.094.000 tonnellate e registreranno un aumento del 6,4% rispetto alla campagna precedente 2018/19. I dati sono stati comunicati da Michele Bungaro, capo dell’Osservatorio mondiale dell’olio di oliva del Coi nel corso di EVOO Research Got Talent, il primo congresso internazionale di formazione per giovani ricercatori esperti nel settore dell’olio d’oliva organizzato dall’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.
Bungaro ha annunciato, inoltre, che il direttore esecutivo del COI, Abdellatif Ghedira, e il capo dell’unità di tecnica e ambiente del COI, Abdelkrim Adi, stanno lavorando perché all’Italia sia riconosciuta dal Consiglio Oleicolo Internazionale la propria collezione del germoplasma olivicolo, internazionale, cioè l’insieme del cultivar ed ecotipi. Quella italiana si aggiungerebbe alle altre collezioni già riconosciute di Cordoba (Spagna), Marrakech (Marocco) e Izmir (Turchia). Per l’Italia sarebbe un riconoscimento importante perché la caratterizzazione del germoplasma olivicolo è la premessa per contribuire a migliorare a livello mondiale la qualità delle olive e le caratteristiche compositive ed organolettiche degli oli extra vergine di oliva prodotti.