La Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex giudice del Consiglio di Stato Francesco Bellomo, accusato di maltrattamenti ed estorsione su 4 borsiste della sua scuola di preparazione al concorso in magistratura. Bellomo è accusato anche di calunnia e minaccia nei confronti del premier Giuseppe Conte, all’epoca vicepresidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa.
Bellomo è accusato di calunnia e minaccia sia ai danni di Conte sia di Concetta Plantamura, rispettivamente ex presidente ed ex componente della commissione disciplinare chiamata a pronunciarsi su Bellomo nel 2017. Dalle indagini emerge che Bellomo è accusato di maltrattamenti su tre ex borsiste e una ricercatrice della sua Scuola di Formazione per la preparazione al concorso in magistratura, ed estorsione ad un’altra ex corsista per averla costretta a lasciare il lavoro in una tv locale. Bellomo risponde dei maltrattamenti in concorso con l’ex pm di Rovigo Davide Nalin. Rischia il processo anche l’avvocato barese Andrea Irno Consalvo, all’epoca dei fatti organizzatore dei corsi all’interno della Scuola, accusato di false informazioni al pm. Stando alle indagini della Procura di Bari, coordinate procuratore aggiunto Roberto Rossi e la pm Iolanda Daniela Chimienti, tra il 2011 e il 2018, Bellomo avrebbe adescato corsiste proponendo loro borse di studio a patto della sottoscrizione di un contratto che disciplinava «doveri» e «dress code» imponendo, tra le altre cose, minigonna e tacco 12, obbligo di rispondere al telefono entro il terzo squillo e punizioni in caso di violazione del codice di comportamento. Per queste vicende l’indagato è stato interdetto dall’attività di insegnamento dopo aver trascorso, dal 9 al 29 luglio, 20 giorni agli arresti domiciliari.