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“Comprate azioni delle Pagine Gialle poi sono spariti”: la rabbia dei risparmiatori della Popolare di Bari – VIDEO

Pubblicato da: Daniele Leuzzi | Lun, 13 Gennaio 2020 - 13:05

Notti insonni, rabbia, amarezza e rassegnazione all’ingiustizia di aver perso i fondi di una vita. Sono i sentimenti raccontati dai risparmiatori della Banca Popolare di Bari, l’istituto bancario commissariato e salvato dal governo con una operazione da circa 900 milioni di euro. Sono 70mila i soci, e 600mila i clienti totali a rischio che hanno acquistato quote azionarie “pericolose” o ad alto rischio senza esserne consapevoli.

Questa mattina sotto la sede della Regione Puglia, l’associazione degli “Avvocati dei risparmiatori” ha chiesto un incontro con i rappresentanti istituzionali per rimarcare l’urgenza di un intervento dello Stato in difesa dei cittadini: “Solo nel nostro caso sono coinvolte circa cento persone, soprattutto anziani, la categoria più colpita – commenta il presidente Domenico Romito -. Chiediamo alla Regione di farsi portavoce degli azionisti e soprattutto delle loro famiglie, si tratta di una questione strategica perché sono soldi sottratti all’economia reale”.

“Hanno rubato i nostri soldi e ci hanno lasciato senza tutela”, commentano i risparmiatori nel video in basso. “Mi hanno fatto acquistare azioni delle Pagine gialle, poi sono spariti nel nulla”, “Sono stato fregato due volte, circa 70mila euro, hanno attinto dai miei conti e anche da quello di mio figlio”.

Domani, 14 gennaio, nel corso del consiglio regionale sarà redatto un documento da parte di tutti i rappresentanti pugliesi per sensibilizzare la politica nazionale a Roma. I risparmiatori pretendono una presa di posizione contro la gestione della famiglia Jacobini, nello specifico chiedono al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di rimuovere l’onorificenza di Cavaliere del lavoro all’ex presidente di Bpb, Marco Jacobini. “La banca era gestita come una dinastia, il controllo passava all’interno della famiglia. Questo è assurdo”, conclude l’avvocato Romito.

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