I carabinieri della stazione di Santeramo in Colle hanno arrestato L.M. 46enne, M.A. 33enne, N.M. 33enne, L.R.V. 30enne, B.D., 45enne, P.N., 59enne, tutti del luogo, in esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP Tribunale Bari su richiesta della locale Procura, per tentata estorsione ai danni di due coniugi del posto.
Il 29 novembre scorso, marito e moglie, rispettivamente di 50 e 29 anni, si sono presentati presso la Stazione Carabinieri di Santeramo in Colle per denunciare una tentata estorsione ai loro danni. In quell’occasione l’uomo, che presentava vistose ecchimosi in viso, riferiva che, poco prima di recarsi in caserma, era stato aggredito da due soggetti a lui noti, poiché si era rifiutato di elargire somme di denaro riconducibili a debiti che la consorte aveva contratto tempo addietro per l’acquisto di sostanza stupefacente.
Tale episodio era l’ultimo di una lunga serie di sopraffazioni e minacce che dal mese di ottobre scorso i due coniugi avevano subito, in quanto erano stati avvicinati più volte, anche da altri soggetti che li avevano minacciati di morte se non avessero saldato il debito complessivo ammontante a circa 2.000 euro. In un’occasione, gli aguzzini, a bordo di un’autovettura, raggiungevano i coniugi mentre viaggiavano sulla loro auto, tagliando loro la strada e minacciandoli di doversi subito recare presso un’agenzia per il disbrigo pratiche automobilistiche al fine di intestare ad uno di malfattori la loro autovettura, pur di saldare il debito. Nella circostanza tale tentativo non si realizzò, in quanto i coniugi riuscirono a dileguarsi nel traffico, evitando così ulteriori conseguenze.
Le immediate indagini, avviate dai Carabinieri sotto la direzione della Procura della Repubblica di Bari, sulla scorta della minuziosa descrizione dei fatti da parte delle vittime, hanno consentito di ricostruire i singoli episodi, molti dei quali immortalati dai circuiti di videosorveglianza pubblici e privati presenti nel territorio di Santeramo, le cui immagini, corroborate anche dalle dichiarazioni rese da persone a conoscenza dei fatti, hanno suffragato la versione delle vittime e portato all’emissione del provvedimento restrittivo che è stato subito eseguito dai militari operanti. Dei sei indagati, di cui solo N.M. incensurato, L.M. ed M.A. sono stati associati presso la Casa Circondariale di Bari, mentre i restanti quattro sono stati sottoposti agli arresti domiciliari. Tutti dovranno rispondere, a vario titolo, di tentata estorsione in concorso, a seconda dei ruoli ricoperti nelle varie condotte contestate.