Tombini rotti utilizzati come cestini per l’immondizia, alberi cresciuti nel mezzo della corsia dedicata ai pedoni, percorso interrotto per via del guardrail sfondato e segnaletica di lavori in corso di fatto mai iniziati. Sono solo alcune delle condizioni in cui verte il ponte situato in via Gabriele D’Annunzio, nel V Municipio, a Palese.
Costruito circa dieci anni fa per facilitare il transito dei veicoli e dei pedoni in sostituzione del passaggio a livello della Ferrotramviaria SpA, il ponte è diventato – stando a quanto raccontano i residenti – prima sito di discarica a cielo aperto, poi luogo in stato di abbandono in cui non vengono garantiti neanche i servizi minimi utili per la sicurezza dei cittadini.
Le condizioni infatti non sono ottimali: a correre maggiormente il rischio sono soprattutto i pedoni, in particolare studenti e lavoratori, ma anche genitori muniti di passeggino, disabili e cittadini stranieri e non, che molto spesso scelgono di percorrere a piedi via Gabriele D’Annunzio per raggiungere l’aeroporto. La strada in questione infatti, pur trovandosi in una zona periferica di Palese, è molto trafficata fungendo da tramite per diverse destinazioni, tra queste il già citato aeroporto, ma anche il San Paolo, Bari, Modugno, S.Spirito e Bitonto.
Il grande ammasso di cemento in stato di semi abbandono, costruito a ridosso delle case in una zona prettamente rurale risulta maggiormente pericoloso soprattutto nelle ore serali per l’assenza di illuminazione. A rendere ancora più difficile il transito dei pedoni è, da una parte un albero di pino cresciuto nel mezzo della corsia dedicata a questi ultimi, dall’altra il guardrail sfondato e mai riparato – in seguito ad un incidente. Questi ostacoli, situati entrambi in curva, costringono i pedoni a scavalcare il guardrail per brevi tratti dovendo proseguire, nonostante la scarsa visibilità, sulla corsia dedicata ai veicoli, mettendo a repentaglio non solo la propria incolumità, ma anche quella degli automobilisti che sopraggiungono da entrambi i lati.
Ma i rischi per i pedoni non finiscono qui, alcuni dei tombini infatti, diventati con il tempo veri e propri contenitori dell’immondizia, risultano aperti, pertanto basterebbe mettere per un attimo il piede su uno di questi ultimi per cascarci dentro.
Di fatto, il ponte, nonostante siano stati apposti i cartelli di allerta dovuti alle lamiere del guardrail sfondate, verte in queste condizioni da molto tempo: una vera e propria barriera architettonica urbana, pericolante e malmessa.