Sulle polveri nere raccolte sul balcone di un palazzo del rione Tamburi, il quartiere a ridosso dello stabilimento siderurgico, una cittadina aderente al movimento Tamburi Combattenti ha scritto la parola ‘morte’ e la foto pubblicata sulla pagina Facebook è diventata virale. Gli esponenti dell’associazione manifestano disappunto e delusione per la decisione del Tribunale del riesame di Taranto di interrompere le operazioni di spegnimento dell’Altoforno 2 dello stabilimento siderurgico, che fu sequestrato dopo l’incidente costato la vita all’operaio Alessandro Morricella.
Nel post si rileva che “secondo la magistratura, secondo lo Stato, i cittadini, i morti a causa dell’inquinamento e sul lavoro, le famiglie e i bambini, possono continuare a essere ammazzati a norma di legge. ‘Il pericolo è scampato, dicono, Dobbiamo morire e stare zitti. Dobbiamo morire e ringraziare che il lavoro sia salvo. Dobbiamo morire soli e senza possibilità di essere tutelati e rappresentati da nessuno”.