A livello di capoluogo, l’indice generale dei prezzi di acquisto delle case conferma la tendenza a ribasso nella maggior parte dei mercati cittadini (75%), con una diminuzione dei centri in terreno positivo rispetto all’anno scorso (passano da 36 a 27 nel 2019).
Nella parte bassa della classifica, cali a due cifre ad Asti (-11,5%), seguita da Agrigento (-9,3%) e Terni (-9,1%). All’opposto gli incrementi maggiori spettano a Verona (8,1%), Firenze (7,2%) e Pordenone (6,8%). Tra i grandi capoluoghi italiani Napoli (-8,5%) ha accusato il ribasso maggiore davanti a Bari (-7%) e Genova (-6,6%), mentre si attenua il trend negativo di Roma (-2%) e Torino (-0,3%). Tra i grandi mercati che sono cresciuti di più quest’anno, Firenze e Bologna segnano aumenti rispettivamente di 7,2 e 6,4 punti percentuale, Milano si attesta al 4,6%. Venezia rimane la regina dei prezzi di vendita della penisola con 4.481 euro al metro quadro, davanti a Firenze (3.938 euro/m²) e Bolzano-Bozen (3.614 euro/m²), mentre Milano si piazza quest’anno al quarto posto con 3.377 euro/m². Nella parte bassa del ranking troviamo Ragusa (833 euro/m²), Caltanissetta (785 euro/m²) e Biella, che diventa la città con il prezzo al metro quadro più basso d’Italia: 720 euro.